Certo sentendo Mozart da bambino suonare il pianoforte, o guardando Maradona tirare calci ad un pallone nel cortile di casa, chiunque avrebbe certamente intuito che entrambe erano predestinati a divenire famosi nella vita. Ecco nessuno avrebbe mai detto che il vinello frizzantino fatto con le uve cresciute nella regione delle Ardenne avrebbe fatto tanta strada.
Quel vinaccio scuro e dolciastro che piacque così tanto al Re Sole, che lo volle a Versailles, un vino ingestibile che mal accettava l’imbottigliamento, rifermentava con estrema facilità, tanto da far letteralmente esplodere le fragili bottiglie di vetro.
Poi arrivò Dom Pérignon con il suo intuito che capì l’importanza del tappo e il giusto dosaggio dei vini usati e poi mi son persa ad ascoltare questa magica favola, già perché sentire dalla voce di Marco Chiesa il racconto di un vino che, come dice lui, non esiste, è davvero coinvolgente. Lasciarsi sedurre dal sottile piacere di scoprire quei lati nascosti e quelle persone speciali che spiegano il fenomeno planetario dello Champagne e fanno riconoscere nel bicchiere non solo gli aromi del vino, ma anche il profumo della storia e il gusto della leggenda.
Marco Chiesa milanese con un trascorso da geologo, dagli anni ’90 si occupa di vino nei modi più diversi, fino a che, nel 2010, a completamento di un lungo percorso di ricerca, vince il trofeo di Ambassadeur du Champagne per l’Italia e, successivamente, si ripete nella finale europea, unico italiano a raggiungere tale traguardo. Ha scritto un libro, dal provocatorio sottotitolo “Lo champagne non esiste” in cui racconta lo champagne in modo non convenzionale, con l’obiettivo di coinvolgere tanto gli esperti quanto gli astemi nella conoscenza di un prodotto sensazionale e ancora tutto da scoprire. Nell’ovattata ed elegante location Kakaloft nel cuore di Milano restare ad ascoltarlo è stata davvero una piacevole sorpresa.
Quattro le prestigiose etichette selezionate del produttore Charles Heidsieck
Rosè réserve dal lieve colore rosato, fresco e delicato in bocca. Gli aromi ricordano profumo del pane tostato, del burro e della marmellata di mora. L’equilibrio è sottile e armonioso.
Brut réserve rappresenta tutto lo stile della Maison grazie a note fruttate di mango, di albicocca, di pistacchio e in generale di frutta secca con un finale molto pulito, che richiama il sorso successivo.
Brut millésime 2005 è un viaggio attraverso la ricchezza dei grandi vini di Champagne gli aromi di albicocca disidratata, datteri e fichi che delicatamente avvolgono il palato.
Cremoso e con un lungo finale, questo vino dalla personalità unica è un perfetto compagno per l’alta gastronomia.
Blanc des millénaires 1995 In bocca stupisce per la sua incredibile piacevolezza, freschezza e pienezza, invitando a chiudere gli occhi per non perdere nulla della sua mistica eleganza. Delicate note iniziali di albicocca caramellata e mela cotogna sfociano in accenni di frutta disidratata, nocciole e mandorle. Ma c’è di più, e la sua struttura ampia e armoniosa si evolve ancora in aromi di susina e the nero, regalando un fiabesco finale con una persistenza quasi illimitata. Un incredibile viaggio sensoriale.
In abbinamento dei finger food, pensati appositamente, davvero ben eseguiti.
Sarà impossibile sorseggiare in futuro le prestigiose bollicine senza ripensare alla sua travagliata storia. Davvero una piacevole esperienza che ripeterei volentieri.
Kukaloft
Via Voghera, 14 – Milano