L’unica gioia al mondo è cominciare
È bello vivere, perché vivere è cominciare
Sempre ad ogni istante
(Cesare Pavese)
Bentornati a voi sulle pagine di questo blog, pieno di buon cibo, di chiacchiere, ma anche di sfoghi, a volte personali, a volte di costume, politici e di vita e un augurio a tutti noi per questa nuova e importante ripresa. Dalla prossima settimana tutto ricomincia davvero. Le scuole riaprono, gli uffici ritornano in presenza, i trasporti pubblici si riaffolleranno insomma ….io speriamo che me la cavo! Ed il mio pensiero più affettuoso va proprio agli alunni e agli insegnanti di ogni scuola di ordine e grado. Perché, mai come questo settembre, la riapertura delle scuole ha una valenza molto particolare. Nella nostra comprensibile ricerca di una ritrovata “normalità” non possiamo dimenticare che in realtà tutto è cambiato e nulla sarà più come prima, almeno per un bel po’ di tempo. E anche la scuola non sarà come i nostri ragazzi l’hanno vissuta fino allo scorso anno, e questo credo sia il compito più delicato che attende gli insegnanti. Reinventarsi e reinventare una nuova scuola. Perché a parte i famosi banchi, le mascherine, i percorsi segnalati, il medico scolastico, gli scuola bus, le aule, i lavoratori “fragili” e i test sierologici, ci sono gli alunni e le alunne di ogni età, che finalmente tornano a scuola carichi di ansie e di nuove esperienze, a volte anche dure, ma anche pieni di attese, di speranze e di gioia di vivere. Tra la confusione logistica, le ansie dei genitori e la voglia di ricominciare dei ragazzi e delle ragazze, nei casi dei più grandi a volte anche con un pò troppa spavalderia, agli insegnanti spetta l’arduo compito di riuscire a coniugare sicurezza e didattica, recuperare il valore della presenza nella relazione educativa e trovare la giusta progettualità educativa nella straordinarietà. Perché nulla di questo presente è normale. Occuparsi solo della parte “sanitaria” di questo rientro sarebbe come fingere che nulla di imprevedibilmente sconvolgente abbia brutalmente interrotto e scombussolato la “normalità” scolastica dei nostri figli o dei nostri nipoti. Fingere che nulla sia successo sul piano umano, sociale e pedagogico, è il principale rischio per chi si occupa di questo speciale rientro a scuola. Un rientro che tutti vogliamo e auspichiamo il più positivo possibile. In quest’epoca che stiamo vivendo, straordinaria nel bene e nel male, in cui tutti navighiamo a vista, privi di certezze, dobbiamo imparare a pensare insieme alle rotte da seguire, come evitare i rischi, come cercare il vento giusto. Come costruire insieme un progetto per il futuro. E quando si parla di ricominciare, la prima spinta giusta è la colazione del mattino che deve necessariamente essere sana, golosa e strasoffice, e allora che ne dite di provate i miei quadrotti latte e miele?
Ingredienti
Per uno stampo quadrato 20×20
120 ml di latte fresco
60 gr di burro
100 gr di farina 00
65 g di farina di farro
6 gr di lievito per dolci
100 g di zucchero semolato
3 uova bio
50 ml di miele di acacia
Procedimento
In un bricco, mettete a scaldare il latte con il burro a pezzetti, dovrete portarlo quasi alla prima ebollizione. Spegnate il gas e sciogliete il miele nel latte e burro e lasciate da parte. Montate, nel robot da cucina o in planetaria, le uova con lo zucchero fino a quando il vostro composto non sarà triplicato di volume, chiaro e molto spumoso. Trasferite la massa montata in una ciotola ed iniziate ad incorporare, con l’ausilio di una spatola in silicone, le farine che avrete precedentemente setacciato con il lievito. Versatene poco alla volta, mescolando, con movimenti lenti e ampi, dal basso verso l’alto. Quando avrete incorporato tutta la farina, riaccendete la fiamma sotto il latte e scaldatelo, ricordate che non deve essere bollente. Iniziate ad aggiungere il latte al composto, versandone poco per volta, lasciandolo cadere dai bordi della ciotola, mescolate delicatamente, sempre con l’aiuto della spatola, con movimenti ampi e lenti dal basso verso l’alto. Imburrate ed infarinate lo stampo (se non lo avete quadrato potrete usarne uno da 23 cm di diametro) e versate il composto. Fate cuocere in forno statico a 175° per 30 minuti. Raffreddate la torta su una gratella per dolci, tagliatela a cubbotti e spolverate di zucchero a velo. Conservate sotto la classica campana di vetro.
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!