Nelle lunghe giornate di pioggia,
anche gli istanti sembrano stanchi,
scorrono con lentezza
quasi a sussurrare al mondo la loro tristezza
(Stephen Littleword)
Mi rendo conto che dovrei smettere di propinarvi ricette con la zucca, ma che ci volete fare io l’adoro! La regina dell’autunno, è sempre più spesso protagonista delle mie ricette sia dolci che salate. Mi piacerebbe, soltanto, trovare con più facilità le varie tipologie. Perché le zucche non sono tutte uguali, e non solo per la forma, la grandezza o il colore, ma soprattutto per il sapore e la consistenza della polpa. Ad esempio la zucca Mantovana o Cappello del prete, con la sua caratteristica forma a turbante dal colore verdastro, ha una polpa farinosa, asciutta e saporita, e risulta perfetta da utilizzare per il ripieno dei famosi tortelli. Mentre la candidata ideale nella preparazione degli gnocchi è la zucca marina di Chioggia. Esteticamente bruttina, con la sua buccia scura, irregolare e bitorzoluta, nasconde una polpa arancio brillante, dolce, compatta e zuccherina. Un’altra varietà di zucca è la cosiddetta Americana, da noi viene coltivata nelle province di Mantova e Reggio Emilia. Ha la buccia liscia, costoluta e striata, nei toni del verde e dell’arancio. I suoi semi, una volta tostati, sono perfetti per arricchire zuppe, pane, insalate e dolci, mentre la polpa di questa varietà dà il meglio di sé nei ripieni e nelle mostarde. La zucca Berrettina Piacentina, invece, con la sua forma piatta, la superficie irregolare e la buccia scura, ha una polpa di un meraviglioso giallo-arancio soda, compatta e farinosa, perfetta per preparare paste imbottite e risotti. Un’altra tipologia, piuttosto diffusa in Italia, è la zucca Violina. Ha una forma a pera, buccia costoluta di colore arancione chiaro, con polpa di un bell’arancione carico. La delicatezza del suo sapore e la sua consistenza cremosa, la rendono ideale nella preparazione di minestroni, zuppe e vellutate. Poi c’è la zucca Lunga di Napoli, in dialetto cucozza zuccarina, con la sua buccia liscia e sottile, di colore verde chiaro o scuro, talvolta con delicate sfumature color arancio che racchiude una polpa di colore arancio intenso, di consistenza soda e dal sapore dolce e muschiato. Risulta ideale per preparazioni sia dolci che salate, e ovviamente è perfetta per preparare la pasta con la zucca, tipica ricetta partenopea. La Trombetta d’Albenga, invece, con la sua forma allungata, ritorta e con una estremità rigonfia, ha un aroma caratteristico di nocciola e un sapore poco dolce, molto adatta nelle minestre di verdure. Un’altra tipologia di zucca è quella di Castellazzo Bormida. Dimensioni importanti, buccia scura e spessa, con escrescenze e solchi. Prodotta principalmente in Piemonte, ha una polpa particolarmente dolce, caratteristica che la rende ideale nella preparazione delle confetture, delle torte e dei biscotti. Infine, la mia amata zucca Delica. Dimensioni contenute, buccia verde scuro, forma tondeggiante appiattita ai poli. La sua polpa è compatta, soda ed asciutta, cioè povera di acqua e quindi garanzia di un sapore pieno e deciso, oltre che di una consistenza strutturata. Forse la più versatile, ideale sia per la pasta ripiena, che per i lievitati, perfetta dai dolci agli gnocchi. Onnipresente nella mia cucina.
Ingredienti
125 gr di polpa di zucca pesata pulita (tipo Delica)
140 gr di farina di farro
60 gr di farina di mandorle
50 ml di olio extra vergine di oliva
40 ml di latte fresco
110 gr di zucchero di canna
2 uova bio
10 gr di lievito vanigliato per dolci
cannella q.b.
Sale
Procedimento
Tagliate la zucca a tocchetti, mettetela così cruda in un mixer con il latte e l’olio, frullatela fino a ridurla in purea. Potreste dover fare questo passaggio un paio di volte l’importante è che alla fine la consistenza sia tipo una crema. In una ciotola montate a spuma i tuorli con lo zucchero, unite la purea di zucca. Aromatizzate con la cannella e poi aggiungete le farine setacciate con il lievito e mescolate. Montate a neve fermissima gli albumi con un pizzico di sale e incorporateli delicatamente al composto, con movimenti lenti dal basso verso l’alto. Versate l’impasto in una teglia precedentemente rivestita di carta forno e cuocete in modalità statica a 170° per 30/35 minuti. Sfornate il plumcake e lasciatelo riposare nella teglia per circa 15 minuti, poi passatelo a raffreddare completamente su una gratella per dolci. Gustatelo semplicemente così oppure con una spolverata di zucchero a velo. Conservatelo sotto una campana di vetro, rimane sofficissimo come appena sfornato per tre giorni…oltre non so, è finito prima!
Buon appetito!
Buona vita
e alla prossima ricetta!