E’ il più piccolo tra tutti i cereali – misura 1.5 mm di lunghezza e 1 mm di diametro – ed è di colore rosso ocra. Si chiama teff ed è tipico dell’Etiopia dove viene coltivato e utilizzato nell’alimentazione umana. Con un pugno di questi semi si può coltivare un intero campo. Ed è probabilmente per questo che il 20% di tutte i terreni in Etiopia sono coltivati a teff.
Ricca di proteine, carboidrati e amminoacidi essenziali il teff africano possiede una caratteristica unica: è privo di glutine al 100%. Per uno dei paesi più poveri del pianeta abitato da oltre 90 milioni di persone, spesso colpito da emergenze e carestie alimentari, la coltivazione di questo cereale potrebbe aprire le porte allo sviluppo di nuovi mercati internazionali.
Secondo le statistiche, circa il 2% della popolazione europea é intollerante al glutine, quindi il Teff può offrire un grande aiuto a favore di chi soffre di celiachia, diventando così un’ottima e nutriente alternativa ai prodotti esistenti.
Proprio per questo il governo etiope vuole raddopiarne la produzione convinto che il teff possa giocare un ruolo importante anche all’interno del paese per combattere la malnutrizione soprattutto tra i bambini e gli adolescenti. In Etiopia si calcola che circa il 20% dei bambini sotto i 5 anni sia malnutrito o soffra di disturbi della crescita. Un costo elevato anche da punto di vista economico: secondo il Programma Alimentare Mondiale dell’ONU la malnutrizione costa all’Etiopia il 16,5% del PIL
fonte:http://wisesociety.it/alimentazione/dallafrica-arriva-il-teff-il-cereale-senza-glutine-al-100/
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