Patty mi chiede:”ma cosa farai nel tuo laboratorio?”
Ed io: “farò anche i pici!”…..”insieme ad altre paste regionali fatte a mano”
E sul suo volto vedo un sorriso compiaciuto e lusingato.
Quei sorrisi che ti fanno sentire in sintonia e capirsi anche senza parole.
Quando poi grazie al The Recipe Tionist ho voluto rifare una sua ricetta di pici, leggendo il suo post mi ci sono rivista tutta, in ogni sua parola, che devo riportare qui assolutamente, perchè voglio custodire questo trattato di devozione:
“Fare la pasta in casa è per me sempre un momento catartico. E’ una sensazione di incredibile completezza, come se attraverso le mie mani passassero voci ed esperienze di donne che fanno parte della mia vita anche se non ci sono più. E’ un segno di continuità e lo trovo un gesto quasi religioso, sacro, per quello ho una sconfinata ammirazione per coloro che ancora si cimentano e si impegnano a preservare questo messaggio di vita”
Mi ci sono rivista perfettamente, sembrava il mio pensiero, quasi mi sono spaventata tanto è simile al mio modo di raccontare questa passione.
Poi, continuando, qui ha toccato un altro grado di emozione per me:
“Un po’ come chi fa il pane in casa“
Per Patty anche con solo con pochi ingredienti si può fare un gran figurone.
E anche qui condivido pienamente.
Della buona materia prima, lavorata con rispetto e calibrata negli accostamenti può regalarci soddisfazioni in grado di metterci in pace con il mondo intero.
Io ho seguito tutte le sue indicazioni, sostituendo solo parte della farina 00 con farina di semola di grano duro ( l’impiego di questa farina è direttamente proporzionale al percorso verso il sud)
Per il condimento ero indecisa tra i porcini (che ne avevo davvero pochi) e quello alle briciole.
Alla fine ho optato per il primo aggiungendoci anche qualche altro funghetto:
Ingredienti per 4 persone
Per la pasta
200 g di farina 00
120 g di farina di semola
Acqua
1 pizzico di sale
Per il condimento
400 g di funghi
1 spicchio di aglio
1 mazzetto di prezzemolo
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe nero o peperoncino
Per la pasta
Mettere le due farine a fontana sulla spianatoia, aggiungere pochissimo sale e versare tanta acqua fino ad avere una consistenza elastica e non dura.
Qui sono di nuovo d’obbligo le parole di Patty: “Lavorate a lungo con forza e soddisfazione. Lasciate stare la planetaria per una volta e sentite bruciare le vostre braccia” ( io sono una di quelle che non usa la planetaria)
Una volta ottenuta una palla liscia ed elastica, lasciar riposare sotto una ciotola di vetro per 10 minuti.
Suddividere la pasta in piccoli pezzi, stendere con un mattarello e ottenere dei serpentelli.
Prendere un pezzo di pasta alla volta stirandolo e arrotolandolo contemporaneamente.
Lei:” Ben vengano schiacciature e bozzetti. Non devono essere perfetti e viene da qui la loro bontà”
I pici pronti riporli man mano su un panno di lino cosparso di farina
Per il condimento
Pulire i funghi eliminando la parte terrosa con un coltellino e strofinarli delicatamente con un panno inumidito. Tagliarli a fettine.
Scaldare 3 cucchiai di olio d’oliva in un tegame largo, aggiungere lo spicchio d’aglio schiacciato. Quando si avverte il profumo, aggiungere i funghi e salare man mano che si mescola con il cucchiaio di legno. Cuocere a fuoco vivace per 10/15 minuti, aggiungendo eventualmente acqua di cottura della pasta.
Versare i pici in acqua bollente salata con un filo di olio e cuocere per 5/6 minuti.
Scolare e versare nel tegame con i funghi, rimestare e aggiungere il prezzemolo e il pepe o peperoncino.
A questo punto, mia cara Patty devi spiegarmi cosa significa: “Cercate di non mugolare“
Note personali
E mia abitudine che quando uso il peperoncino, lo lascio scaldare nell’olio insieme all’aglio, mentre il pepe lo aggiungo alla fine.
Con questa ricetta partecipo al The Recipe Tionist del blog Cuocicucidici di Flavia Galasso che questo mese ospita Patrizia Malomo del blog Andante con Gusto