Allora, dovreste sapere che abbiamo un canarino: Paco, per gli amici Cirippo.
Che ci ha monopolizzato la vita (giuriamo sarà così anche dopo l’arrivo di puntino).
Passiamo le ore a guardare cosa fa: “guarda guarda come mangia” “oddio hai visto ha sollevato la zampetta, che buffo” “hihiih che carino si è addormentato sembra una pallina”.
Facciamo di tutto per metterlo a suo agio “ti prego compriamogli una gabbia più grande” “cosa ne dici se gli prendiamo questa piscina con vista panoramica”. Addirittura, gli cucino personalmente il pastone.
Appartiene a quest’ultimo gruppo di follie la convinzione che di tanto in tanto vada lasciato libero nella stanza, cosicché si possa sgranchire le alucce. E ieri era giorno di libera uscita.
Abbiamo aperto la gabbia e ci siamo messi sul divano.
Silenzio, poi un frullio d’ali. Dapprima in lontananza, poi sempre più vicino: era Cirippo, che si era posato tra di noi “oddio ma cosa ci fai qui, pallina?” “ma che cucciolo ma guarda” “eh ma che bel volo che ti sei fatto”
“dai è troppo bello ma guarda”
Svolazza, si posa per terra.
“haha ma guarda come zampetta è meraviglioso” “ma come fa ad essere così bello”
Svolazza, si mette sul davanzale da parte alle orchidee
“guarda come le guarda!” “fagli la foto fagli la foto è bellissimo”
Svolazza, si mette sulla prima orchidea. La azzanna
“ma che cavolo fa? mi mangia le orchidee?!?” “ma no dai adesso se ne va”
Svolazza, si mette sulla seconda orchidea. La mangia
“ma dai ma mi sta mangiando anche questa?” “eh cosa vuoi fare” “no ho capito ma al di là che me le rovina, magari sono anche velenose, cerca su internet” “e cosa vuoi che cerchi?????” “non so canarino azzanna orchidee”
Svolazza, si mette sulla terza. Gnam!
“mizzega ma anche la terza? ma è impietoso, hai cercato?” “qui nessuno ha avuto esperienze simili” “strano”
Svolazza, è di nuovo sul davanzale.
“beh almeno le orchidee sono finite. ma no ma cosa fa? anche la pianta grassa?? prendilo e rimettilo in gabbia!!!!!”
Ma giuro che avevo già elaborato la ricetta, Cirippo non mi ha ispirato niente.
Petto d’anatra all’arancia, miele ed anice con insalata agrodolce di cavolo rosso e crostini di polenta – 1 h se ben organizzati + 1 notte di riposo
Marmellata di arance all’anice – 1 h
1 arancia biologica
lo stesso peso dell’arancia in acqua
1 cucchiaio di miele di fiori d’arancio
½ cucchiaino di anice stellato
½ cucchiaino di semi di anice, interi
Pelare l’arancia e fare bollire la buccia per cinque minuti. Nel frattempo, tagliare gli spicchi e pelarli a vivo. Metterli in un padella con il cucchiaio di miele, 1/8 della buccia bollita a cui avrete tolto il bianco in eccesso e che avrete tagliato a listarelle sottili e l’acqua. Fate cuocere per un quarto d’ora a fuoco bassissimo ed aggiungete le spezie. Continuare la cottura per un altro quarto d’ora a fuoco medio. Frullare con un frullatore ad immersione, finché ben vellutata. Se rimane troppo asciutta, aggiungete acqua q.b. Fate bollire fino a che non raggiunge la consistenza di una crema.
Insalata agrodolce di cavolo rosso – 45 minuti + una notte di riposo
100 g cavolo rosso
6 g aceto di mele
25 g vino rosso
6 g miele di fiori d’arancio
5 g burro
200 g acqua
1/2 scalogno
1 arancia
sale
pepe
semi di anice
La sera prima, tagliate il cavolo roso a fettine molto sottili. Fate scaldare l’aceto di mele e scioglietevi il miele. Usate il composto per condire il cavolo tagliato insieme al vino rosso, al succo di 1/2 arancia, sale e pepe. Coprite e lasciate riposare tutta la notte.
Per cuocerlo, avrete bisogno del grasso del petto d’anatra.
Crostini di polenta – 5 minuti + 1 notte per raffreddare
50 g polenta istantanea
200 g acqua
sale
In una padella, mescolate farina, acqua e sale e portate ad ebollizione. Continuando a mescolare, fate asciugare bene e una volta pronta la polenta (8 minuti in genere) versatela in un bicchiere di vetro dalla forma cilindrica regolare. Picchiatelo con attenzione sul tavolo (senza romperlo) perché tutti gli interstizi vengano ben riempiti. Lasciate raffreddare tutta la notte, la cuocerete il giorno dopo col grasso dell’anatra.
Petto d’anatra all’arancia, miele ed anice
2 petti d’anatra
1 noce di burro
sale, pepe
marmellata di arance ottenuta come sopra
Prendete ii petti d’anatra ed incidete la pelle come per disegnare una scacchiera. Spalmateli bene di sale e pepe e scaldate una padella, in cui farete sciogliere la noce di burro. Riscaldate il forno a 100°C, ventilato.
Adagiatevi i petti d’anatra nella padella dal lato della pelle e fate cuocere per 4 minuti. Girateli quindi e cuocete per altri 3 minuti.
Spalmateli con la marmellata di arance (sia sopra che sotto). Metteteli in una teglia e infornateli a 100°C per 10 minuti, copriteli con carta stagnola e continuate la cottura per almeno altri 30 minuti.
Usate 1/2 del grasso per cuocere i crostini di polenta. Rosolateli finché ben dorati, salateli e teneteli da parte.
Cuocete quindi il cavolo: fate sciogliere la noce di burro insieme a metà del grasso rilasciato dai petti, in cui rosolerete lo scalogno. Travasate il cavolo (insieme al liquido di marinatura) nella padella ed aggiungetevi l’acqua. Fate cuocere per 30 minuti.
Verso la fine della cottura, accendete il grill del forno al massimo. Prendete i petti d’anatra (controllate che siano cotti e che l’interno sia a 71°C) ed i crostini e fateli ben grigliare.
Nel mentre, finite l’insalata di cavolo: tagliate la mezza arancia avanzata a spicchi e poi a fette (non troppo sottili), che condirete con sale e pepe. Fate tostare lievemente 1 cucchiaino di anice in padella ed usatelo per condire l’arancia, che unirete quindi all’insalata di cavoli finché ancora calda.
Bon appetit MTC!!