L’anno scorso lo feci con l’uva bianca, e il risultato mi piacque così tanto che avevo subito opzionato il bis per l’anno successivo, ed eccomi qui.
Posto la ricetta perché l’ho leggermente variata rispetto all’anno scorso, attenendomi più fedelmente all’originale.
A parte aver usato uva rossa, sempre quella da vino, Montepulciano d’Abruzzo nel mio caso, per ottenere una pagnottella viola, ho idratato con mosto e acqua, laddove l’anno scorso usai solo mosto, ottenendo un gusto dolciastro più accentuato che stavolta ho cercato di minimizzare. E poi ho usato la farina buratto quasi al 100%, diciamo 90% più un 10% di farina maltata.
Niente olio nell’impasto, solo una punta per ungere il contenitore per la lievitazione. Anzi, I contenitorI, perché ho dovuto pagare pegno a chi mi ha procurato la meravigliosa uva da vino che ho usato, e fare una pagnottella pure per lui. Cosa che ho fatto con ovvio piacere, sebbene con la solita ansia da prestazione