Il suono della sveglia, un lungo divagare nel letto e con gli occhi ancora troppo intorpiditi, ecco affacciarmi al mondo. Un grattino a Barolo, il caffè borbottante sul fuoco, il pane a fette, fumante nel tostapane. Si apre così la nostra giornata, è quasi tutto pronto per la colazione, occorre solo il richiamo dei pargoli. Ciò che non manca mai sulle nostra tavola, onnipresente, è proprio il pane a fette, caldo e croccante poi, è un’ottima base per poterci spalmare marmellata o nocciolata. Solitamente per noi grandi ci si riserva il pane tradizionale di farina integrale o di farro, mentre per i più piccoli, amanti della fetta morbida, ecco opzionare il pancarrè. La scelta al supermercato, ricade sempre sulle solite poche marche, senza grassi saturi o additivi a contraddistinguerle, quasi tutte di grano duro. A volte, di fortuna si trova la versione ai cinque cereali o integrale e ci va bene, quando il sentore dell’alcol etilico, l’innocuo antimuffa, svanisce all’apertura, dissolvendosi nell’aria senza lasciare il suo brutto ricordo. Il desiderio del pancarrè fatto in casa è nato da mio marito, e, per apprezzarlo in toto, abbiamo voluto sperimentare la versione integrale, quella che raramente aggiungiamo nel carrello della spesa insomma. Per realizzare il mio pancarrè, ho utilizzato il 50% di farina integrale. Non è una % elevata, lo so, ma se l’avessi aumentata, avrei ottenuto un’alveolatura più fitta ed un pane più pesante e l’effetto morbidezza sarebbe andato a scemare. È colpa della crusca della farina integrale, che va a rompere la gabbia del glutine che trattiene l’anidride carbonica durante la lievitazione e che crea le bolle più grosse. Questa è una ricetta che conquista, scoperta nel blog di Viva la Focaccia, (un fantastico portale per chi adora panificare), non solo per il gusto, tanto quanto per la sua durata di conservazione.. ammesso che duri a lungo naturalmente!