Oggi faccio un passo indietro e non vi parlo degli affaracci miei come al solito, o meglio, lo faccio ma mi attengo all’ambito della cucina. Quando ho iniziato con i dolci vegan e “senza” leggevo in giro commenti di blogger, chef e pasticceri che si lamentavano delle richieste “assurde” dei clienti, che si proclamavano paladini dei dolci tradizionali, che urlavano allo scandalo per ogni ricetta senza burro o zucchero a quintali. Ricordo benissimo di essermi sentita dire tante volte che “la pasticceria non esiste senza burro e zucchero”, che le ricette dolci sono questione di chimica e che non si possono modificare, che se devo mangiare una torta “senza” allora preferisco non mangiarla. Certo. Vallo a dire a chi non può mangiare una torta “con”, vive perennemente a dieta (per i motivi più disparati) e deve continuamente sentirsi chiedere “ma come mai non mangi niente?”. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, io ho continuato con i miei dolci “senza” e nel frattempo buona parte di quegli chef, pasticceri e blogger si è avvicinata al mio mondo, ha cominciato – per necessità personali, per business o per moda – a sperimentare oltre la tradizione e ora il web è invaso da ricette di questo tipo. Ben venga, era ora. Quante però sono state testate? Negli anni ho sperimentato tante ricette, a volte per avere una base ho tentato di partire da quello che trovavo online, ma la realtà è che quasi mai sono stata soddisfatta dal risultato. Anche le ricette postata dai blogger più noti erano bellissime in fotografia ma poi non funzionavano nei passaggi, negli ingredienti, nelle consistenze. Perché non basta togliere per creare qualcosa “senza”. E’ necessario ribilanciare gli ingredienti e soprattutto cucinare: provare riprovare, fallire e ritentare, assaggiare e far assaggiare. Solo così quello che proponi sarà più di una bella foto, solo così chi si avvicina – per necessità o per scelta – a questo tipo di cucina capirà che si può fareeeee. Ormai mi sento a mio agio con la cucina del “senza“, i muffin sono fra i miei cavalli di battaglia e io continuo a condividere con voi quello che di commestibile esce dal mio forno. Quello che è bello ma non balla, come si dice, lo tengo per me e continuo a sperimentare! Ingredienti per 6/8 muffin 100 g di farina di farro (o altro) 30 g di fiocchi d’avena ½ cucchiaino di bicarbonato 40 ml di olio d’oliva delicato (o olio di cocco) 75 g di uvette 160 ml di latte di avena (o altro) 50 g di cioccolato fondente (opzionale) marmellata di mirtilli senza zucchero qb qualche manciata di mirtilli scorza di limone bio Tritate i fiocchi d’avena fino a ottenere una farina, mescolatela alla farina e al bicarbonato. A parte mettete le uvette nel bicchiere del minipimer insieme al latte e l’olio, frullate fino a ottenere una crema. Se usate anche il cioccolato tritatelo finemente al coltello (o nel mixer, a scatti). Unite gli ingredienti liquidi a quelli asciutti e mescolate con una spatola, aggiungete poi il cioccolato, la scorza di limone grattata e i mirtilli freschi. Riempite gli stampi da muffin per metà, aggiungete un cucchiaino di marmellata e coprite con altro impasto. Infornate a 180°C per circa 20-25 minuti, fino a quando i muffin saranno dorati e il centro sarà asciutto (fate la prova stecchino!).
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