Devo confessare che non conoscevo questa versione semi dolce del migliaccio di semola e spaghettini insieme.
Ne parlavamo qualche sera fa con Rita, un’amica, che (oltre a sopportarmi) mi raccontava che nel periodo di carnevale, appunto, lo faceva sua nonna paterna (di Terzigno, un comune alle falde del Vesuvio).
Quello che mi ha incuriosito molto, è l’uso in contemporanea della semola e degli spaghettini cotti in latte e acqua, poi l’aggiunta di uvetta (che a lei non piace, diceva, ma io ne ho aggiunto qualche acino) e la mancanza di ricotta, comune invece ad altre versioni salate, ma soprattutto ingrediente del classico migliaccio dolce napoletano e l’aggiunta di una minima quantità di zucchero che rende il risultato finale particolarmente gradevole, almeno per il mio palato.
Questo che ho fatto io l’ho cotto al forno, ma si può cuocere anche in padella, probabilmente una versione più antica o povera, di quando nelle case ancora non tutti avevano il forno; si possono altresì aggiungere pezzetti di salumi .
Questo in foto l’ho realizzato con la quarta parte degli ingredienti, di cui segno invece le dosi originali, inoltre non avendo spaghettini in casa, ho usato spaghetti.
Ingredienti
375g di acqua
375g di latte
250g di spaghettini
Semola quanto basta (per me circa 15 g)
100g di pecorino
30g di zucchero
1pizz di sale
4 uova
una manciata di uva passa, se piace.
Portare a bollore il miscuglio di acqua e latte con l’aggiunta del sale, calare gli spaghettini e poco dopo la semola, facendo cuocere pochi minuti, fino ad avere una crema non troppo soda (quindi regolatevi un po’ con la quantità di semola per non avere poi un mappazzone quando sarà tutto raffreddato), fuori dal fuoco ho aggiunto lo zucchero mescolando per farlo sciogliere bene e lasciato raffreddare.
A parte sbattere le uova col pecorino (io l’ho grattugiato) e mescolarvi la crema di semola e spaghetti e gli acini di uvetta preventivamente sciacquata.
Sistemare il composto in una teglia non troppo alta bene imburrata e cuocere in forno caldo a 180° fino a doratura, circa 30 minuti.
E’ ottimo sia tiepido che freddo.
E di seguito vi lascio i link di tutte le altre versioni del migliaccio sia dolce che salato, che ho pubblicato: