Qualche giorno fa, chiaccheravo di libri in chat con la mia amica Estelle, parlando le ho suggerito un romanzo molto bello che ho letto molti anni fa, infatti è stato uno dei miei primi #mangiaciòcheleggi.
Sono così andata a cercare il vecchio post è ho deciso di dargli una revisionata e riproporvelo, visto che le foto erano molto più amatoriali di adesso e non rendevano giustizia a la bellezza di questo romanzo.
Mi sono innamorata di questo libro dalle prime righe, i personaggi sono tangibili e ben costruiti, la loro storia ti prende dolcemente coinvolgendoti fino a sentire ogni emozione sotto pelle.
E` una di quelle storie che amo perché dona speranza, ti fa credere che tutto sia possibile senza essere artefatto ai fini della storia, insomma potrebbe essere accaduto veramente.
La protagonista ama cucinare dolci e spesso prepara dei biscotti al burro di arachidi.
Un ingrediente che non avevo mai assaggiato prima di questo romanzo, ma dal 2014, quando ho letto per la prima volta la storia di Nastya, non ho più smesso di acquistare.
“Cos’hai mangiato per cena?” Biscotti al burro di arachidi”
“Inutile chiederti se dici sul serio, vero? Non capisco come tu riesca a fare tutto quel moto con quello che mangi”
INGREDIENTI PER CIRCA 25 BISCOTTI:
- 180g di farina 00
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 125g di burro morbido
- 100g di zucchero di canna
- 1 pizzico di sale fino
- 125g di burro di arachidi cremoso
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
- 125g di gocce di cioccolato fondente
Con un porzionatore da gelato piccolo o un cucchiaio, formate delle palline d’impasto e sistematele ben distanziate su una placca foderata con carta forno.
Infornate e cuocete per 10 minuti, appena sformati i biscotti risulteranno molto morbidi ma raffreddando diventeranno della giusta consistenza, quindi lasciateli sulla placca finché non saranno pronti.
Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all’unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l’una nell’altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.