Credo che Darwin abbia formulato la sua teoria dell’evoluzione osservando la gente al supermercato il venerdì sera: alle casse, arrivano solo i più forti e alla settimana, sopravvivono solo i più scaltri.
Conscio di ciò, il mio cervello ha sviluppato un meccanismo protettivo. E non appena parte il motivetto del Presto Spesa, entra in uno stato serafico che Bob Marley mi invidierebbe.
I suoni si fanno confusi, sbiaditi, i volti sfumati.
E così, la signora che mi tiene lontana col bastone perché deve prendere (tutte) le arance più belle, non mi tange più.
E così, il signore che mi frantuma l’anca speronandomi col carrello, non mi tange più.
La signora che mi ruba l’ultimo cicorino e scappa ridendo, non mi tange più.
Allora venerdì sera, in questo stato mentale, sono andata al banco del pesce:
G:“ un kg di cozze per cortesia”. Suoni confusi, volti sfumati.
P: “… lavare con acqua ..togliere peletti… togliere barba con decisione…”
Ma mioddio si vede così tanto che è un po’ che non mi depilo?
Forse parlava delle cozze, ma io e le cozze,lì l’ho capito, siamo in sintonia.
Le dosi sono per due scogli.
Passato di ceci e cozze col botto – 1 h
2 l brodo vegetale (2 scalogni, 1 spicchio di aglio, curcuma, sale)
240 g ceci semicotti (cotti 1 h in pentola a pressione con acqua q.b. ed una foglia di alloro)
900 g cozze col guscio
900 g cozze col guscio
200 g farina 00
1 uovo
olio
sale
1/2 bicchierino di whisky
4 cucchiai di pepe
2 cucchiai di paprika forte
1 spicchio di aglio
Preparate il brodo vegetale portando ad ebollizione (da freddo) 3 l di acqua con gli scalogni divisi a metà e lo spicchio di aglio incamiciato. A bollore, aggiungete una presa di sale e mezzo cucchiaio di curcuma.
Fate cuocere per un’ora, al termine della quale filtrerete il brodo e rimetterete sul fuoco 2l dello stesso perché ritorni a bollore. Mettetevi a terminare la cottura dei ceci.
Preparate la pasta, mescolando la farina con l’uovo ed acqua q.b. per renderla ben lavorabile. Lasciate riposare nella carta oleata per 30 minuti.
Nel frattempo, occupatevi della cottura delle cozze: dopo averle ben pulite, mettete a scaldare in una padella dell’olio ed lo spicchio di aglio scamiciato e schiacciato. Gettatevi le cozze, coprite con un coperchio e fate cuocere per 3 minuti. Scoperchiate, condite col pepe, mescolate bene e spegnete il fuoco. Separate le cozze dai gusci e conditele con la paprika. Mescolate bene e fate riposare. Filtrate l’acqua rilasciata dalle cozze in cottura ed unitela alla pentola in cui stanno cuocendo i ceci.
In un pentolino, fate riscaldare nuovamente dell’olio. Una volta ben caldo, versatevi le cozze e sfumate col whisky. Un minuto, non di più (se l’olio è ben caldo le cozze faranno la giusta crosticina).
Tenete da parte.
Mettete a bollire dell’acqua per la pasta, che tirerete ad uno spessore di 2 mm e che taglierete a rombi irregolari. Per aiutarvi nella stesura e fare si che la pasta non attacchi, aiutatevi con della farina di semola.
Quando vedete che l’acqua dei ceci si sta riducendo, prelevatene una parte e frullateli molto bene col frullatore ad immersione. Continuate quindi la cottura dell’emulsione così preparata col resto dei ceci, ancora integri. Il risultato deve essere semiliquido, della consistenza di un passato.
Cuocete quindi la pasta, saltatela con il passato di ceci ed aggiungetevi le cozze kaboom.
Un filo d’olio et voilà.
Ecco come vi partecipo all’MTC di Gennaio.
Ricette più intelligenti le trovate sul blog della vincitrice di Novembre, Vittoria Traversa dal blog La Cucina Piccolina.
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