Oggi è il 2 del mese e come sempre la rubrica L’Italia nel piatto esce con un nuovo argomento, in questo caso parliamo de “I piatti poveri di un tempo”, ricette preparate con ingredienti semplici, comuni, facili da reperire.
Ho scelto una pasta fresca romagnola, le Zavardone, in dialetto zavardoni, tipica di Verucchio, una cittadina nell’entroterra di Rimini. La ricetta l’ho presa da questo sito, che riporta i sapori tipici di questa meravigliosa terra.
Sono dei maltagliati preparati con un impasto di farina bianca e gialla con acqua, ingredienti sempre presenti nelle dispense rurali, venivano poi conditi con un sugo di salsiccia, corposo e sostanzioso che rendono questo piatto adatto ai pranzi domenicali dei contadini.
Questo piatto dimenticato per anni sta tornando sulle tavole e non solo in famiglia, ma anche di ristoranti, aziende agrituristiche e hotel, proprio perchè c’è un ritorno dei gusti semplici, veri, di una volta!
Ma passiamo alla ricetta:
Ingredienti per 3 persone
115 g di farina di polenta
olio evo
250g di passata di pomodoro
1 cipolla
100ml di vino rosso
Preparare il sugo facendo soffriggere la cipolla affettata in poco olio, unire la salsiccia spellata a pezzettini. Una volta che si è ben rosolata, sfumare con il vino, aggiungere la passata di pomodoro, il concentrato e un poco di acqua. Abbassare il fuoco e cuocere per circa 30 minuti, prima di spegnere aggiustare di sale e pepe.
Preparare le zavardone: fare la fontana con la farina bianca e con la farina gialla, salare e bagnare con acqua tiepida dopo aver aggiunto un cucchiaio di olio. Impastare a mano fino ad ottenere una pasta soda ma elastica e morbida. Lasciare riposare a in un sacchetto per alimenti per circa 30 minuti. Stendere la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia abbastanza spessa.(se si usa la macchinetta nel penultimo foro).
Con la rotella tagliare dei rombi che vanno poi disposti su della carta forno infarinata fino alla cottura in acqua salata. Lessare le zavardone per 8-9 minuti in acqua poi condirle con il sugo.
A piacere si può aggiungere del parmigiano grattugiato anche dei ciuffetti di stracchino.
Le zavardone possono essere congelate, se crude, oppure se avanzate quando già condite, è possibile saltarle in padella con un poco di olio o anche gratinarle al forno dopo averle condite con Parmigiano.
Ecco le proposte delle altre regioni d’Italia
Valle d’Aosta: Frittata alpina “fritò de montagne”
Piemonte: Torta Verde con riso e spinaci della nonna
Lombardia: Minestra Mariconda
Trentino-Alto Adige: Bro Brusà o Zuppa di farina abbrustolita
Veneto: Zuppa di ortiche e aglio ormino
Emilia-Romagna: Le zavardone
Liguria: Sbira o zuppa di trippa
Toscana: La sbroscia, zuppa antica della Versilia
Marche: I frascarelli
Umbria: Passato di fave – Ricetta con fava cottora dell’Amerino
Lazio: L’acquacotta alla viterbese
Abruzzo: La Pizza Scima abruzzese
Molise: Cicoria ricamata
Campania: Cardilli, pomodori e pane
Puglia: Capriata martinese
Basilicata: L‘acquasale dei pastori: ricetta povera della cucina lucana
Calabria: Pani cu ‘u salaturi
Sicilia: Pasta alla Paolina
Sardegna: Minestra ‘e Merca
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