LE MAGICHE LEGGENDE DEL LAGO DI AVIGLIANA

Esistono laghi che custodiscono dentro di sé misteri che neanche possiamo immaginare. Tra questi laghi ci sono i laghi di Avigliana, a pochi Km da casa mia.

Siamo in Val di Susa, in provincia di Torino. I laghi di Avigliana sono due piccoli laghi divisi soltanto da un piccola striscia di terreno che dà così vita a due specchi d’acqua, chiamati rispettivamente Lago Grande Lago Piccolo, per distinguerli per le loro dimensioni.

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Se passate da queste parti, vi consiglio vivamente di venire a visitare questi laghi, perché sembrano usciti direttamente dalle favole.

E diciamocelo, con ragione… e sì, perché i Laghi di Avigliana hanno una storia legata a quella di un principe… Insomma, un posto talmente fiabesco e bello da essere inserito di diritto nell’elenco dei più belli d’Italia.

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La leggenda del Principe Filippo

Una leggenda, infatti, narra del Principe Filippo II di Savoia, Principe di Acaja, figlio di Giacomo, cugino del Conte Verde.

Il giovane principe, dopo essere stato usurpato del proprio regno e mandato in esilio ad Alessandria, radunò un esercito con l’aiuto dei Visconti di Milano ed i Marchesi del Monferrato per vendicarsi.

Una leggenda: due finali

E si, perché purtroppo il nostro principe non se la passò bene. Secondo alcuni, la pena fu eseguita il 21 dicembre 1368.

In questa data, infatti, il principe Filippo II trovò la morte proprio nelle acque gelate del Lago Grande.

Secondo una leggenda popolare, però, il principe Filippo II fu salvato dal beato Umberto di Savoia, loro antenato e nato proprio ad Avigliana, di cui il condannato aveva un medaglione al collo.

Il principe Filippo, quindi, sarebbe poi fuggito a Fatima, dove sarebbe poi morto nel 1418.

Esiste, infine, un’altra credenza popolare che vorrebbe che all’esecuzione della condanna a morte, Filippo II non abbia abbandonato del tutto il lago.

Il suo spirito, infatti, tormentato per una fine così cruenta, sarebbe comparso diverse volte nel corso dei secoli e ancora oggi emergerebbe dalle acque del lago.

Come spesso avviene per le credenze popolari portate avanti per secoli, tanti abitanti del luogo sarebbero pronti a giurare di aver visto o sentito i lamenti del principe, sopratutto nelle notti di luna piena.

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La leggenda del mendicante

Esiste, poi, un’altra leggenda, meno fiabesca ma molto affascinante, che narra di come una volta, al posto dei laghi di Avigliana, sorgesse un grosso borgo molto ricco e florido.

Gli agi e il benessere, però, avevano portato gli abitanti del luogo a diventare sempre più con il cuore indurito ed aspro, diventando di conseguenza, crudeli, avidi ed egoisti.

Un pellegrino vestito di bianco, un giorno, giunse alla borgata. Era sfinito per il lungo viaggio e si trascinava a stento nella tormenta che l’aveva colto di sorpresa.

Con il viso pallido e contratto dalla fatica, bussò in diverse case per chiedere del cibo e un letto dove poter riposare un pò, ma tutti gli chiusero la porta in faccia, con fare sprezzante.

Disperato, il viandante arrivò alla fine del paese dove viveva una povera ed anziana signora che viveva del solo raccolto della sua terra. L’uomo bussò e la donna lo accolse in casa, offrendogli quel poco cibo che era a sua disposizione e la sua modesta dimora.

Ringraziando, il viandante passò la notte in quella casa e alzandosi di prima mattina, ripartì. Quando la signora si alzò, si stupì di non trovare il viandante, ma in compenso, aprendo la porta di casa, venne avvolta da una bellissima giornata di sole.

Guardandosi attorno, non trovò più il villaggio.. ma al suo posto si stendevano due meravigliosi laghi, uno più grande e uno più piccolo.

Solo la casetta dell’anziana signora era stata salvata dalla distruzione. Il viandante dal candido mantello, infatti, aveva premiato il buon cuore e punito la malvagità del paese.

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La leggenda della fata

Un’ultima leggenda narra che nei fondali dei laghi di Avigliana risieda una fata vestita di bianco.

Nessuno è mai riuscita a vederla, ma si narra che è proprio grazie a lei ed ai suoi incantesimi se veniamo pervasi da splendidi colori, sempre diversi, dal rosato, all’azzurro, ecc..

Insomma, che si creda o meno a queste leggende, esse non fanno nient’altro che aumentare ancora di più il mistero e il fascino attorno a questi laghi.

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