Non c’è festa al mondo più detestabile del Pesce d’aprile. Almeno per me. Che poi è una festa il Pesce d’Aprile? Wikipedia dice che è una tradizione. In effetti questa giornata c’entra poco pochissimo col festeggiare.
Una festa unisce. Il Pesce d’Aprile divide. Ci mette gli uni contro gli altri, crea schieramenti, premia il più forte, il più furbo.
Dici che me la prendo tanto perché non sono né forte né furba?
Può darsi.
Dici che faccio la buonista, ma in verità non son altro che permalosa?
Può darsi.
Anche se, in generale, mi danno proprio fastidio le giornate dedicate. Le giornate dove per tutto il giorno si fa un’unica cosa: prendersi in giro gli uni con gli altri con scherzi sempre più mirabolanti. Le giornate dove per tutto ci si regala mimose o cioccolatini.
Se ti piace fare gli scherzi perché non li fai tutto l’anno?
Se ti piacciono i cioccolatini a forma di cuore, perché solo a San Valentino.
Tristezza. Tristezza che faccio mia perché non sono diversa da tutti gli altri.
Triste è questo nostro bisogno di avere costantemente dei binari sotto ai piedi che ci dicono dove andare, che cosa dire, come comportarci.
Triste questo nostro mondo dove quello che ci fa più paura è la sorpresa.
COSA&QUANTO
- burro 70 g.
- farina
- un limone
- sale
- prezzemolo
- latte
- due sogliole da 200 g
COME
Pulisci le sogliole, spellandole e lavandole.
Immergile nel latte, passale nella farina su entrambi i lati.
Mettile in padella col burro e cuocile 3-4 minuti per parte finché diventano ben dorate su ogni lato.
Intanto spremi e filtra il succo di un limone.
Trita il prezzemolo.
Sono pronte le sogliole?
Salale, versaci sopra il succo di limone e cospargile di prezzemolo tritato.
Ps. La sogliola è il mio pesce preferito in assoluto. Al marito, ovviamente, piace poco.
L’importante è andare d’accordo su tutto, no?