La prima cosa che ho pensato leggendo l’ultima riga di questo libro è stata: e adesso come faccio senza di loro? In realtà lo avevo pensato già troppe volte durante la frenetica lettura di questo MERAVIGLIOSO romanzo, ma ciò non mi ha comunque impedito di leggerlo a tempo di record. Amo questo libro, amo tutti i personaggi creati dall’autore, sapientemente a poca, pochissima distanza da noi. Malgrado le difficoltà di Sam (bimbo autistico e difficile fin dalla nascita) ho seriamente desiderato di essere io stessa lì con loro. Particolare adorabile di questa storia, è la giusta dose di sarcasmo e autoironia che permea la storia dall’inizio alla fine e che alleggerisce in maniera pesante (gioco di parole che ci sta tutto) il dramma di base che si accompagna a questa malattia.
Dieci e lode ad una scrittura tenera, coinvolgente, reale e meravigliosa che non trascende mai nel melenso pur fornendo sempre la giusta misura dell’amore sconfinato che un genitore può nutrire per il proprio figlio; specie se “diverso”.
P.S. Oggi ho chiesto a mio figlio di farmi vedere come si gioca a Minecraft ;)
LA TRAMA
Sam, un ragazzino di otto anni, è sempre stato diverso: bellissimo, sorprendente e autistico. Per amore suo e della sua famiglia, il papà Alex ha sempre cercato un modo per intendersi con Sam e lo sforzo, quotidiano e sfibrante, porta a una crisi matrimoniale che sembra irreversibile. Alex decide di allontanarsi dalla moglie e va ad abitare a casa di Dan, il suo migliore amico felicemente scapolo e irresponsabile, ma da una scomodissima branda per gli ospiti medita su come fare per riconquistare moglie e figlio. Mentre Alex naviga a vista nella sua nuova vita da single fra segreti di famiglia rimasti a lungo sepolti e gli impegni di padre part-time, Sam incomincia a giocare a Minecraft, rivelando uno spazio inatteso in cui padre e figlio riescono a intendersi.