La lasagna di Carnevale napoletana è un primo piatto ricco e gustoso a base di pasta fresca all’uovo, ragù, polpette, ricotta e provola, che non manca mai sulle tavole dei napoletani (e non solo) durante questo allegro periodo.
Origini della lasagna: bolognese o napoletana?
Non sorprende che le origini della lasagna, uno dei piatti più famosi e apprezzati al mondo, siano contese tra diverse città: infatti, sia Napoli che Bologna ne rivendicano la nascita. Dove nasce la lasagna?
La prima forma di lasagna, anche se lontana dall’accezione odierna, compare nell’antica Roma con il nome di Laganon e si presenta come una sfoglia di pasta che veniva talvolta riempita con strati di carne.
È solo intorno al XIV secolo che la lasagna arriva a Bologna, dove subisce una serie di influenze che la portano a diventare più simile a quella che conosciamo oggi. Qui, infatti, il formaggio fu integrato nella ricetta e le sfoglie di grano furono sostituite da quelle di pasta all’uovo.
Poco più tardi la lasagna arrivò a Napoli e fu completata con la salsa di pomodoro, diventando così il simbolo dell’Italia che tutti conosciamo. Va notato, però, che ci sono differenze tra la versione emiliana e quella napoletana della lasagna: se infatti la seconda è condita con ricotta, polpette, uova sode e latticini, la prima omette questi ingredienti e li sostituisce con la besciamella.
Ricetta della lasagna napoletana
Come molte ricette napoletane, anche quella delle lasagne napoletane è piuttosto elaborata e laboriosa.
La prima cosa da fare è il ragù, che spesso viene preparato anche il giorno prima. Per realizzarlo è necessario rosolare costine e salsicce di maiale con un trito di cipolla, sfumare con vino rosso e poi aggiungere la salsa di pomodoro. Una volta cotta, separare la carne dal sugo e mescolarvi della ricotta.
Preparare quindi le polpette, facendo un impasto di carne macinata, uova, pane, sale e parmigiano che verrà poi fritto a forma di palline.
Successivamente, cuocere separatamente le uova sode e le sfoglie di lasagna in due pentole di acqua bollente.
A questo punto non resta che assemblare i vari livelli alternando le sfoglie di lasagna con strati di sugo e ricotta, pezzi di uova e fior di latte (o provola), polpette e pecorino. Terminare con uno strato di sfoglia ricoperta di salsa di pomodoro e pecorino e infornare per circa mezz’ora. Et voilà, la lasagna napoletana è pronta per essere gustata!
Curiosità sulla lasagna napoletana
Uno degli aspetti più interessanti e sorprendenti che caratterizza la lasagna è la quantità di citazioni bibliografiche rintracciate nella letteratura. Per citarne alcune, Jacopone da Todi scrisse: “Granel di pepe vince per virtù la lasagna” (che significa: “Un granello di pepe è più virtuoso di una lasagna”), mentre Cecco Angiolieri affermava che “Chi de l’altrui farina fa lasagne, il su’ castello non ha muro né fosso” (“Chi prepara le proprie lasagne con la farina altrui, ha un castello senza mura né fossato”), e ancora Fra’ Salimbene da Parma, riferendosi a un frate di sua conoscenza, diceva: “Non ho mai visto nessuno che avesse tanta voglia di abbuffarsi di lasagne al formaggio come lui”.
Un’altra simpatica curiosità sulla lasagna riguarda Ferdinando II di Borbone, il cosiddetto “Re Lasagna”. Il sovrano a cui si deve l’unità d’Italia, era stato infatti così ribattezzato dal padre, proprio per la sua smodata passione per questo piatto. E se persino Re Ferdinando ne andava così matto, è il caso di dire che: la lasagna è così buona da “andare davanti al re” (idioma italiano che significa che qualcosa è così ben fatto da essere ideale anche per un re).
Contenuto tradotto e liberamente ispirato a https://www.visitnaples.eu/en/neapolitanity/flavours-of-naples/-the-neapolitan-carnival-lasagna-history-recipe-and-curiosity
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