Il Fagiolo della Regina Maria Teresa.

Nella terra di San Lupo, piccolo paese di 850 abitanti a 25 km da Benevento, certe tradizioni  per fortuna non muoiono mai. Avevo perso ogni speranza di trovare questo tipo di fagiolo, raccomandatomi da un novantenne di Marcianise. Questo legume aveva suscitato in me tanta curiosità da farne poi anche una scheda sul portale “Gente del Fud “Fagiolo della Regina”. La speranza si dice sempre e’ l’ultima a morire…
La terra di San Lupo e’ famosa per l’olio extravergine d’oliva (quello buono) e parlando con un produttore, chiedevo informazioni di questo fagiolo, spiegandogli tutta la sua storia e chiedendogli come fosse possibile trovarlo. 
Il Sig. Orsini apprezzava il mio discorso che elogiava la sua Terra e questo fagiolo che a me era sconosciuto:  aprì un cassetto e mi regalò una bustina di fagioli avuti dall’unico contadino privato  che li produce  in questa terra.
La mia ricerca finisce nel migliori dei modi: ho potuto assaggiare questo tipo di fagiolo, unico, delicato, soffice, una delizia….. la regina Maria Teresa comunque aveva buon gusto. e quando si trova con me difficilmente accade…
La terra di San Lupo e’ famosa per la pietra e per l’olio extravergine d’oliva (quello buono) e parlando con un produttore, chiedevo informazioni di questo fagiolo e come fosse possibile trovarlo, inoltre gli spiegavo tutta la storia di questo fagiolo.
Il nome di questo fagiolo, esclusiva della terra di San Lupo (BN), deriva la sua origine da un fatto storico che si riallaccia alla figura del cavaliere Achille Jacobelli, noto personaggio di questo paese di metà Ottocento. Jacobelli frequentava la corte del re Federico II di Borbone e godeva della stima e della familiarità sua e della regina Maria Teresa. Il cavaliere, un giorno, portò a corte un sacchetto di fagioli che donò alla Regina, pregandola di assaggiarli. Il giorno seguente, la regina convocò Jacobelli per ringraziarlo avendo trovato quei fagioli buonissimi. Inoltre, gli chiese di conoscere il nome di quei deliziosi legumi; il cavaliere di rimando le rispose: “Maestà, da oggi in poi, questi fagioli, in vostro onore, saranno chiamati “Fagioli della Regina”Questa particolare fagiolo è sicuramente una varietà locale molto antica, che si è conservata inalterata fino ai giorni nostri non subendo alcun miglioramento selettivo ad opera dell’uomo in tempi recenti. Infatti, i fusti del fagiolo della regina si sviluppano in altezza in maniera consistente rispetto alle normali cultivar e necessitano di una rilevante quantità d’acqua, senza la quale non possono giungere a maturazione. Infine, non avendo avuto un processo selettivo finalizzato ad una maggiore resistenza e produttività della varietà, il fagiolo della Regina è facilmente soggetto all’attacco di parassiti ed insetti, che ne riducono, consistentemente, la produzione. Ciò non di meno, possiede ottime qualità nutritive, un’alta digeribilità e una morbidezza e dolcezza uniche.Il periodo di semina copre l’arco temporale tra il mese di giugno e gli inizi del mese di agosto, la fioritura ha inizio dopo almeno venti giorni dalla nascita. Dopo l’impollinazione, entro 2 – 3 giorni, cadono i petali e inizia la crescita del baccello. Questa pianta attecchisce esclusivamente nel territorio di San Lupo (si trovano piccole coltivazioni ad uso domestico diffuse sul territorio collinare sannita) che possiede delle particolari caratteristiche climatiche e del suolo (temperatura, umidità, qualità delle acque, struttura del terreno) ad essa favorevoli.L’altitudine che caratterizza il territorio collinare sannita sui 500 m s.l.m. permette di parlare di tipicità di questo prodotto e di riconoscere sicuramente San Lupo come capofila.


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