Una cena….quasi in famiglia….
La sensazione è stata proprio questa, trovarsi a quella tavola dove mi son sentita onorata di essere stata invitata!
Beh che dire, gli argomenti non ci mancano a me e mio marito, quindi abbiamo partecipato assiduamente ad ogni conversazione intavolata e davvero mi son sentita a casa, persone semplici, squisite, dotte, conoscitori autentici della storia di Pistoia che amo sempre ascoltare a bocca aperta come una bambina di fronte ad una scatola di cioccolatini.
Ma parliamo dell’ingrediente che contraddistingue il Bonodinulla, quell’ingrediente per il quale vale la pena prenotare una cena, quell’ingredienti che assaporandolo, le tue papille gustative….cantano e il tuo pancino te n’è grato!
Siamo arrivati per primi io e mio marito e ci hanno subito accolti con “bollicine” champagne 1926, brindando a questo anno di apertura del locale.
Ci siamo accomodati poi con gli altri al piano sotterraneo, un tempo le strade erano a quell’altezza, ci raccontava Nicola.
Beh qui le Belle Arti possono inchinarsi, le mura in pietra, le nicchie ovattate dove accogliere lo splendore di una tela in bianco e nero rappresentante monumenti storici della città, a sinistra entrando mi ha incuriosita la nicchia dei vini, due tipi simpatici nel nome e ottimi nel gusto, vini toscani, possiamo andar fieri della nostra Toscana, terra di eccellenza per molti prodotti, il loro nome li accomuna uno “Maremma Santa” per rappresentare un vino bianco, l’altro “Maremma Diavola” per rappresentare un vino rosso corposo…geniale direi!
La cena è stata speciale, partendo da una selezione di affettati e formaggi toscani filiera corta, seguendo in una degustazione dei primi, il mio preferito le linguine con baccalà al limone dove la nota acidula dell’agrume ne esaltava il gusto rendendolo delicato e fresco, le pappardelle al coniglio a dir poco divine e quei fagioli all’uccelletto…. serviti in tegamini bollenti come li faceva mia nonna!!!
Siamo poi passati ai secondi con un’etrusca cotta lunghe ore e resa tenerissima, carciofi fritti che sono sempre pazzeschi terminando poi con un dolce semplice e proprio per questo divino: “la nonna Maria” mi sembra si chiamasse, perdonatemi se sbaglio nome, ma una ricotta leggerissima con una granella di biscotto a guarnire sposando alla perfezione la morbidezza del formaggio con la croccantezza del biscotto.
Finita la cena siamo saliti ai piani superiori dove stanno creando ben 12 camere e dalla terrazza abbiamo ammirato l’insormontabile bellezza dei tetti di Pistoia baciati da una luna piena. Nicola poi ci ha illustrando aneddoti storici e davvero curiosi della città: Via Abbi Pazienza chiamata così perché un uomo incappucciato appartenente ad una delle due famiglie Panciatici o Cancellieri (le due famiglie che si sono fatte guerra a Pistoia per 4 secoli) in un agguato venne pugnalato da un rivale ma quando gli venne scoperto il volto si accorge che è un amico così esclama “Abbi Pazienza” e da lì il nome della via, poi ci ha parlato della Cupola della Madonna dell’Umiltà la terza cupola d’Italia per la sua grandezza: San Pietro, Brunelleschi e questa.
Spero di avervi reso l’idea di quanto sia stata bella questa serata e lieta e grata di esser stata invitata!!!
Nei prossimi viaggetti che farete inserite Pistoia è una città splendida e mi raccomando fermatevi a degustare le delizie del “Bonodinulla” in Via del Lastrone, sulla Sala come si dice noi!!!