Il carciofo di Sezze è il romanesco per eccellenza, grosso, carnoso, tenero, dolce e saporito.
E’ facilmente riconoscibile per la forma tonda, le brattee verdi tendenti al violaceo, il forellino rotondo sulla sommità ed è privo di spine. Tra le eccellenze gastronomiche del Lazio, è coltivato in una parte della provincia di Latina, precisamente nei territori di Sezze, Priverno, Sermoneta, Pontinia, racchiusi tra i Monti Lepini e il mare.
Ottimo preparato in ogni maniera, si esprime al meglio nelle preparazioni tradizionali: alla Giudia (fritto in olio profondo), alla brace, ripieno, al forno. QUI, per esempio, una ricetta della tradizione locale, i carciofi ripieni alla poverella.
Come tutti i carciofi, è un cibo sano e salutare: contiene infatti elevate quantità di ferro, fibra e cinarina, che favorisce la digestione e ha una funzione protettiva del fegato.
Nel mese di aprile, da quasi mezzo secolo, il carciofo setino viene celebrato con una sagra, nel comune di Sezze appunto, dove è possibile acquistare direttamente dai produttori o degustare il carciofo in tanti modi diversi.
La sagra rappresenta un’occasione ideale per una gita nei bellissimi territori di produzione, caratterizzati da paesaggi suggestivi, centri storici dal rilevante valore architettonico e culturale come Priverno, Sermoneta e Sezze, l’abbazia di Fossanova, i Giardini di Ninfa e, poco distante, il litorale laziale, con località balneari come Sabaudia e Terracina.
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