Originariamente destinati al consumo delle famiglie aristocratiche e dei prelati, si diffusero velocemente a tutti gli strati sociali e ancora oggi sopravvivono.
Per chi non abita a Firenze e quindi non può trovarli in pasticceria, sono molto facili da fare in casa, così potrete festeggiare la giornata dei dolci quaresimali del Calendario del Cibo Italiano
La ricetta è di Paolo Petroni da: “Il libro della vera cucina fiorentina“
Ingredienti
- 3 albumi
- 200 g di zucchero
- 50 g di pasta di nocciole (o farina di nocciole)
- 200 g di farina 00
- 50 g di cacao amaro
- 1/2 bustina di lievito in polvere
- cannella (a piacere)
- Scorza d’arancia grattugiata
Preparazione
Montare le chiare con lo zucchero, fino a formare una meringa lucida e soda. Unire insieme tutte le polveri ben setacciate e gli aromi ed aggiungerle a poco a poco alla meringa incorporando bene. Dovrà venire fuori un composto denso, ma dressabile con la sac a poche.
Nota: per raggiungere questa consistenza ho aggiunto 1 albume.
Inserire il composto in sac a poche e dressarlo su una teglia rivestita di carta forno, disegnando le lettere dell’alfabeto. Le lettere dovranno essere distanziate tra di loro perché il composto crescerà in cottura.
La ricetta di Petroni dice di lasciar riposare le lettere per 2 ore prima di infornare il tutto. Ho fatto così, ma non ne capisco il motivo, con il lievito da dolci, di solito si dressa e si inforna.. Comunque i biscotti sono venuti buoni.
Dopo 2 ore cuocerli in forno a 140° C per 15 minuti, tenendo conto che induriscono raffreddandosi e diventano molto croccanti.