Gollum/Sméagol (Andy Serkis): “Coss’è un tubero tesoro? Coss’è un tubero, eh?” Sam Gangee (Sean Astin): “Patate, sai? Bollite, fatte a purè, stufate. Deliziose, grosse, croccanti patatine con un bel pezzo di pesce fritto. Perfino tu non diresti no all’offerta.” dal film Il signore degli anelli: le due torri, 2002
Avevo letto tempo fa un articolo su Norbert Niederkofler, chef di un ristorante a due stelle nell’alta Val Badia. E avevo letto una sua ricetta spettacolare, ovviamente improponibile da rifare a casa coi mezzi casalinghi a disposizione: erano degli gnocchi di rapa rossa ripieni di crema al rafano su terra di birra e ravanelli ecc.ecc. Spettacolare ma non avrei mai potuto rifarla. Però potevo fare dei dignitosissimi gnocchi di patate ripieni con quella strepitosa crema al rafano. Strepitosa perché l’ho assaggiata, all’inizio ero solo curiosa. Ma si sa, io quando comincio a diventare curiosa sono peggio di Attila.
INGREDIENTI:
per 4 persone
- 800 g di patate (vecchie o rosse)
- 300 g di farina
- 2 tuorli d’uovo medio
- 500 g di panna fresca o crema di latte
- 200 g di pasta di rafano
- 2 cucchiaini di agar-agar
- burro e salvia
- semi di papavero
- Roero Arneis
- Cortese di Gavi
- Ribolla Gialla
- Vernaccia di San Gimignano DOC
PROCEDIMENTO:
1° step: il ripieno di crema al rafano
2° step: gli gnocchi di patate
Una volta intiepiditi, ho messo una piccola parte del peso della farina, perché l’impasto dipende da molti fattori, quali l’umidità delle patate, l’umidità della farina e via dicendo. Il consiglio che dò io è: mettere un pugnetto di farina alla volta e mescolare. E così via. La farina non sarà più necessaria quando l’impasto avrà la consistenza non appiccicosa e compatta, facilmente lavorabile. Per cui ho messo la farina poco alla volta, infatti ne ho avuto bisogno meno della dose che ho scritto.
Quando l’impasto ha raggiunto la consistenza desiderata, ne ho preso un poco, ho fatto una pallina, vi ho schiacciato dentro la crema al rafano che in frigorifero era diventata dura, e ho richiuso facendo una sorta di polpetta, stando attenta che lo gnocco coprisse del tutto la crema in modo da non farla fuoriuscire in cottura. in caso di bisogno aggiungendo anche altri pezzettini di impasto. La pallina di ripieno dovrà essere completamente avvolta dalle patate.
Sono belli grossi ma non potevo farne a meno, visto che il ripieno era bello “paciarotto”. Diciamo che all’incirca, vado ad occhio, le palline sono intorno ai 20-40 grammi. Io le ho fatte ad occhio in modo che avvolgessero bene il ripieno. Il lavoro ci vuole più a scriverlo che a farlo. Alle 4 del pomeriggio avevo già fatto tutto, ed ho iniziato alle 3.
Considerato che il condimento era solo burro e salvia con una spruzzatina di semi di papavero, lavoro finito in tempi brevissimi. Li ho messi su un vassoio e poi in frigo fino al momento di cuocerli. Acqua sul fuoco, appena bolle la saliamo, e mettiamo gli gnocchi. Io li scolo qualche minuto dopo che sono venuti a galla. Cottura che è comunque velocissima, perché le patate sono già cotte, col calore la crema di rafano si scioglierà in pochi minuti, il classico burro e salvia lo si fa al momento. Un lavoro non eccessivo ma gusto veramente particolare. La cosa più sorprendente? Mordere qualcosa di solido e sentire subito dopo qualcosa di liquido!
Volendo, si può variare un tantino il condimento. Il rafano o cren sta bene sì con le patate ma anche con la carne di maiale, e credo che una salsiccia sbriciolata soffritta semplicemente con della cipollina tagliata sottile sia un condimento altrettanto valido. Da provare.