Ma chi ha detto che per fare un buon dolce necessitano per forza uova e creme? I fritti a bbentu sono la prova che con acqua, farina, olio, alloro e zucchero è possibile, grazie a un’antica tradizione, preparare un dolce che, vi assicuro, non smetterete mai di mangiare.
I fritti a bbentu o scoratedd sono tipici della sibaritide e necessitano, secondo la tradizione, di alcuni passaggi scaramantici nella preparazione altrimenti durante la frittura il dolce non prende forma. Generalmente hanno un significato di buon augurio e infatti vengono preparati in occasioni speciali: la nascita di un figlio, un fidanzamento, la laurea …
Ingredienti
500 ml di acqua
350 gr di farina
un pizzico di sale
50 ml di olio evo
2/3 foglie d’alloro
zucchero semolato
zucchero a velo
cannella
olio di semi per friggere
Preparazione
In una pentola mettete l’acqua, le foglie d’alloro, il sale e con l’olio disegnateci sopra una croce. Appena l’acqua inizia a bollire versate la farina, metà grano duro e metà grano tenero e mescolate velocemente e con forza finchè l’impasto non si staccherà dalle pareti.
Spegnete il fuoco e adagiate il panetto su una spianatoia unta d’olio e lavoratelo ancora caldo. Ricavate dall’impasto tanti cordoncini e date loro la forma caratteristica.
Scaldate abbondante olio di semi e friggete i fritti a bbentu. Appena sono dorati, scolateli e passateli nello zucchero semolato prima di mangiarli ancora caldi. Potete anche cospargerli con cannella o intingerli nel mosto cotto.
Io ho dato una spolverata aggiuntiva di zucchero a velo misto a cannella in polvere.