È appena finito Carnevale e il profumo di fritto ha invaso strade e case, e le vetrine mettevano in mostra ogni squisitezza: tortelli, chiacchiere, zeppole…
Ho cercato di resistere a tutto, ma il profumo del fritto è rimasto come un tarlo nella mia mente e mi ha fatto tornare alla memoria la mia infanzia e le mie nonne.
In particolare la nonna materna, la nonna Rita che era solita cucinare le frittelle ma di patate.
Forse saranno anche banali, ma la felicità che portavano non ha eguali.
In cucina non si può dire che fosse un fenomeno ma le sue frittelle di patate sono indimenticabili, la ricetta è la sua ma probabilmente aveva un segreto e anche se queste frittelle sono buonissime non sono come le sue!
Mentre le friggeva, i miei cugini e io le rubavamo ancora bollenti … ma lei ci guardava decisa e ci cacciava dalla cucina.
Ma poi era festa, poiché compariva con un enorme piatto di palline dorate. Ovviamente sparivano immediatamente perché ci avventavamo come le cavallette.
Ingredienti:
- 1 kg di patate
- 2 uova
- sale e pepe
- pane grattugiato
- olio di semi di girasole
Lavare bene le patate, farle cuocere con la buccia. Quando sono morbide, spellarle ancora calde e schiacciarle con lo schiacciapatate.
Mentre si raffreddano aggiustare di sale e aggiungere un poco di pepe.
Rompere le uova e mescolare dolcemente fino a che il composto non è bello liscio.
Coprire con la pellicola e lasciar riposare in frigorifero per circa un’ora.
In una casseruola piuttosto alta, far scaldare abbondante olio.
Prendere una cucchiaiata di patate e passarla nel pangrattato e tuffarla nell’olio bollente.
Lasciarle dorare un paio di minuti, toglierle con una schiumarola e farle asciugare bene su carta da fritti.
Come diceva mia nonna non devono cuocere troppo, devono essere croccanti fuori e morbide dentro e avere un colore oro bronzato.
Servite molto calde (a dire il vero a me piacciono anche fredde!)