Firenze a sorpresa: Serre Torrigiani in piazzetta

NON HO IDEA di quante siano le persone che hanno scritto di Firenze e su Firenze. Molte nel bene, molte meno nel male. Da fiorentina, mi fa sempre piacere quando i commenti positivi o entusiastici finiscono appuntati sulla reputazione della mia città. Non solo perché ci sono nata e cresciuta, ma perché mi appartiene come io appartengo a lei e quando si parla di “casa”, l’appartenenza non è uno scherzo.

Questa lunga frequentazione mi ha sempre preservato dallo scrivere di casa mia, per pudore o per la pessima abitudine di darne per scontata la bellezza, il fascino, le stimolanti contraddizioni. Ma questa volta Firenze è riuscita a sorprendermi.

A farmi fare una di quelle cose che di solito sono riservate ai turisti: sedermi a tavolino e godermi la sorpresa, e la gioia nascosta in questa sorpresa, annidata nel cuore di via Calzaiuoli. Non c’ero quando è stato inaugurato il chiosco con i giardini pensili delle Serre Torrigiani in piazzetta, ma mi dispiace essermi persa il momento, il qui e l’adesso che caratterizzano gli eventi nel momento in cui accadono, ma quella che ho avuto oggi è stata, comunque, una sorpresa.

Erano settimane che non passavo per via Calzaiuoli (il chiosco ha aperto il 20 giugno scorso http://www.serretorrigianiinpiazzetta.it )  e l’altra mattina, senza nessun particolare motivo, è successo. A incuriosirmi è stato il cartello con indicazioni per un giardino a metà della via più frequentata e densamente dedita allo shopping (non ci sono nemmeno dehors !) di tutta Firenze. D’istinto, sono entrata. Dove? In un vicolo fiorentino al cento per cento, largo meno di due metri, sormontato da quello che sembra un pellicano a becco aperto e, ovviamente, sospeso a metà del cielo. Troppo forte per perderselo. E alla fine del vicolo, la sorpresa. Posto le foto, così vi fate un’idea.

Quello che non ho potuto fotografare con giustizia, invece, è l’atmosfera rilassata, la musica giusta (molto soul) e il sole che filtrava dall’altro vicolo, affacciato su via Orsanmichele, da cui si accede a questa oasi verde nel cuore di Firenze. A rendere il tutto ancora più accattivante, oltre al bestiario in cartapesta e alle piante pensili, la scelta enogastronomica. A centimetri zero.

Dicono che le spezie usate nei panini e nelle altre preparazioni culinarie servite dai ragazzi che gestiscono il chiosco sono prodotte direttamente nelle Serre Torrigiani, che sono locate nella piazzetta dei Tre Re, dove, fisicamente, ha sede il chiosco stesso e dove sono i tavolini per chi sceglie di fermarsi a bere o mangiare qualcosa. Il servizio ricorda Starbucks: ordini e poi ti chiamano per nome quando è pronto e, ammetto, il fatto che tutto sia servito in carta e plastica, sebbene riciclabili, toglie un po’ di gusto.

Ma tutto il resto, a cominciare dalle piante sospese e attaccate a ombrelloni e ringhiere, è divertente, intelligente e curato, perfetto per questo ambiente dove tutto sembra casuale e niente è, invece, lasciato al caso.

Se si convertiranno alla ceramica per i piatti, sarà imbattibile.

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