Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

49068La ricetta di oggi, i Felafel con farina di ceci, si ispira al film Cena tra amici e fa parte della rubrica Book&Film food, ideata assieme a 6 amiche blogger.
Cena tra amici – titolo orginale Le prenom, dall’omonima piece teatrale – è un film francese del 2012.
non amo le commedie, in generale.
il mio senso dell’umorismo è difficilmente stuzzicabile.
quando tutti se ne stanno lì a sbellicarsi io me ne resto insensibile, e non capisco l’ilarità generale.
ma ho un’ossessione più che giustificata per quelle francesi.
commedie dove il massacro è all’ordine del giorno.
dove le parole scorrono come fiumi in piena.
dove i personaggi sono spesso confinati in un ambiente ristretto – unico ambiente di tutto il film – che fa da teatro e scarna cornice al gioco di ruolo che va in scena tra i protagonisti.
ed è questo il caso di Cena tra amici, che esce un anno dopo Carnage – che non a caso significa carneficina – di Roman Polanski e ricalca la stessa partitura.
Un casa, una lite, un massacro.
A differenza di Carnage dove i protagonisti sono degli sconosciuti, qui abbiamo un gruppo di quattro amici (più uno) che si riuniscono per una cena marocchina.

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

*SPOILER ALERT*
Se non avete visto il film, se avete intenzione di vederlo, o se semplicemente odiate sapere di che parla, sappiate che invece io adoro parlare dei film che ho visto, quindi saltate direttamente alla ricetta, grazie XD
*SPOILER ALERT*

Elisabeth, detta anche Babù, maestra di scuola media “tutta presa a combattere il declino dell’istruzione pubblica, non ha mai il tempo di cambiare la giacca né il lunedì né il martedì né il mercoledì“”.
Pierre il marito, professore di letteratura alla Sorbonne, piccolo borghese che veste velluto coste “come una seconda pelle” , “quarantenne brillante” e scrittore fallito che si domanda se  “batterà il suo leggendario record di 527 copie vendute“.
Vincent, fratello di Babù, ricco agente immobiliare, nonché voce narrante di tutto il film dice di sè stesso – spassionatamente – “uomo di affari temibile ma di una cortesia squisita, questo simbolo di eleganza e di modestia si è sempre lanciato nella vita come un treno nella notte, un puma nella giungla, un razzo nello spazio…un eroe dei tempi moderni“.
E infine Claude, amico d’infanzia di Babù, trombettista in un’ orchestra francese, “bilancia ascendente bilancia“, perfezionista, esteta e sensibile, per lui “la vita sembra essere solo meraviglia, non passa un minuto senza che un dettaglio lo incanti, la perfetta temperatura della doccia, il rumore ovattato del ferro da stiro sulla camicia di seta, o il profumo inebriante di un clafoutis fatto in casa“. E per questo gli amici lo ritengono gay.

Ad unirsi poi alla cena Anna moglie di Vincent, al 5 mese di gravidanza, donna in carriera, che lavora nel mondo della moda, sempre perfetta e sempre in ritardo.
Il film inizia nello stile che ha reso famoso il “Favoloso mondo di Amelie“, voce narrante fuoricampo che descrive le azioni di Jean Jacque a cavallo di un motorino alla volta del numero 15 bis dell’Impasse Bertholon nel 9° Arrondissement, mentre attraversa la città passando per vie che portano i nomi di personaggi storici morti di apoplessia, tra atroci sofferenze, soli, poveri e abbandonati oppure sbollentati e pelati vivi come pomodori.
Un piccolo presagio del girone infernale in cui sta per immergersi.
Scopriamo che non è uno dei personaggi principali del film, ma solo un malcapitato fattorino della pizza che ha sbagliato indirizzo.
Sarà però una figura chiave, sarà lui infatti a farci aprire le porte del 15 bis e a introdurci all’interno della casa dove si svolgerà l’intera serata.

Una serata al cardiopalma. Fatta di tensioni, battibecchi, dialoghi taglienti, battute al vetriolo, punzecchiature vicendevoli, prese di giro.

Un film senza trama… o quasi.
Difficile da raccontare.
Perchè solo parlato e quasi mai “agito”.
Di fatto non accade praticamente niente durante il film.
Nessuna rocambolesca azione da film di azione.
Nessuna scena da brividi da film thriller.
“Solo” un continuo altalenarsi di situazioni comiche, crisi isteriche, scontri orali e sfide all’ultima parola.
Micidiali ping pong verbali dove i personaggi arrivano a rinfacciarsi avvenimenti successi persino nell’adolescenza, fino al culmime della follia quando Vincent accusa Pierre di averlo privato del “suo status di assassino” per essersi preso la colpa dell’uccisione del cane della zia Babish.
Ogni personaggio avrà il suo momento di gloria, in cui potersi sfogare ed essere al centro dell’attenzione, e il momento in cui gli altri lo prenderanno di mira con le loro critiche ed attacchi personali.
Tutti i rancori e le invidie verranno a galla, dopo anni ed anni di amicizia.
Tutto verrà sputato fuori, senza freni e inibizioni.
Segreti verranno svelati, ambigui nomignoli nascosti verranno alla luce, relazioni clandestine rese pubbliche, opinioni mai confessate infine rivelate.
Il tutto nato per un semplice scherzo sul nome del bambino – maschio – che sfugge totalmente al controllo.

La serata si concluderà come preannunciato, in catastrofe.
Ognuno per la sua strada, a rimuginare sull’accaduto e a mettere sul piatto della bilancia la propria vita e le proprie relazioni.
Ma alla fine, quando il bambino nascerà, 5 mesi più tardi, vedremo di nuovo “la famiglia” riunita all’ospedale, e Vincent nell’ultima scena del film uscirà a dare la notizia.
E’ andato tutto bene. Ma i dottori si erano sbagliati, è una bambina.
E di nuovo… manca un nome.
Non vi anticipo altro, perchè è un film tutto da vedere, e da ridere…
1 ora e 40 che vi incollerà allo schermo e volerà in un’istante.

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood

Ho scelto i Felafel con farina di ceci tra le varie ricette che venivano elencate nel film durante la cena marocchina: chakchouka, mechouia, salsa di melanzane, insalatina di carote con cumino, pita e hummus.
C’era una vasta scelta tra cui scegliere, ma i felafel mi tentavano più di tutti, tra l’altro li avevo assaggiati solo una volta e quasi quasi non ne ricordavo il sapore.
Devo però ammettere che questi felafel con farina di ceci risultano un po’ asciuttini per il gusto occidentale, per quello che intendiamo noi per polpette – infatti altro non sono che polpette di ceci – dato che noi solitamente mettiamo l’uovo dentro.
Avevo letto anche online di questa problematica, curiosando in qua e in là, così ho “ben” pensato di provare a farli con la farina di ceci, più sottile, invece che con i ceci crudi e ammollati e semplicemente frullati.
Eh sì, perchè i felafel a quanto pare si fanno con i ceci crudi, incredibile ma vero.
Ma anche con la farina di ceci, idratata a dovere, risultato un po’….asciutti e farinosi appunto.
Potete ovviare al problema quindi cuocendo i ceci e poi frullandoli con il resto degli ingredienti.
Non saranno proprio felafel originali, ma l’importante è che siano buoni!!!!

Ingredienti per 14 Felafel con farina di ceci dal film Cena tra amici #Ciakfood:

  • 200 gr di farina di ceci*
  • 1/2 cipolla
  • 1 spicchio d’aglio
  • sale
  • pepe
  • 1 cucchiaino di semi di cumino
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • acqua q.b.

*io ho usato la farina di ceci, ma la ricetta originale prevede i ceci ammollati in acqua per 12 ore e poi frullati nel mixer con gli altri ingredienti.
Altrimenti usate i ceci cotti, le proporzioni sono 200 gr da secchi e 400 gr da cotti.

Procedimento:

Mettere nel mixer la farina di ceci, la mezza cipolla fatta a tocchetti, l’aglio, il sale, il pepe, i semi di cumino e due cucchiai d’acqua. Mandare le lame fino a che il composto non si amalgama.
Controllare la consistenza e casomai aggiungere un altro paio di cucchiai d’acqua. Unire anche il prezzemolo e mixare ancora.
Il composto deve risultare abbastanza morbido.
Mettere in frigo a riposare per circa 1 ora, poi fare delle palline della dimensione di una noce e schiacciarle un po’ per dargli la forma di un dischetto. E’ importante schiacciarli altrimenti rimangono crudi dentro.
Se volete potete anche ripassarli dentro la farina di ceci per una crosta più croccante.
Ne ho ottenuti 14.
Friggere in olio, girando per ottenere una colorazione uniforme da entrambi i lati.
Quando sono belli dorati, i felafel sono pronti. Impiegherete circa 3-4 minuti per lato.
Se decidete di utilizzare i ceci già cotti non occorre aggiungere l’acqua perchè i ceci già sono morbidi e umidi.

Book&Film Food - raccolta di ricette

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