Le Frattaglie..pranzo ricco per i poveri…
Comandi, Sior Paron!!.. Figà a la Venessiana: Fegato de vedèo coe segoe bianche
Oggi, epoca di diffuso benessere e abbondanza, non è facile capire appieno cosa abbiano rappresentato le frattaglie per l’alimentazione della gran parte della nostra gente fino a qualche decennio fa.
Mangiare le frattaglie era persino una festa piena di significati simbolici, oltre che una rivincita nella lotta alla fame, sempre così presente.
Non conservandosi a lungo infatti, quando si macellava l’animale, le frattaglie permettevano per alcuni giorni felici di mangiare a sazietà.
Le frattaglie definite ‘rosse’, quindi fegato, polmone, milza, rognoni, lingua e cuore sono le più nobili.
Fra questi, il fegato, per bontà e requisiti, si è conquistato un posto d’onore nella cucina internazionale, alla quale appartiene di buon diritto anche la versione tipica della nostra Regione, con le cipolle alla Veneziana.
Un piatto tanto veloce quanto ricco di gusto.
Ingredienti:
500 gr. di fegato di vitello pulito
400 gr. di cipolle bianche
40 gr. di burro
3 cucchiai di olio di oliva
Sale e prezzemolo tritato q.b.
Procedimento:
Tagliare a Julienne le cipolle, far sciogliere il burro con l’olio in una padella dal fondo pesante, aggiungere le cipolle, salarle con un pò di sale grosso, e far stufare coperte per 25/30 minuti.
Tagliare a listarelle sottili il fegato ed aggiungerlo alle cipolle stufate, alzare la fiamma e far cuocere, sempre mescolando per 4 o 5 minuti al massimo.
A Fine cottura aggiungere il sale (non prima altrimenti il fegato indurisce), ed il prezzemolo.
Eccolo, così, pronto da mangiare, accompagnato volendo da una polentina morbida di granturco bianco.
Un omaggio All’Antologia della cultura e della civiltà gastronomica Veneta
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