Cosa c’è di meglio di una rilassante passeggiata nel silenzio e nella quiete di queste splendide montagne, per ritrovare se stessi? Qui ci si ritempra corpo e spirito e ci si riconcilia con la vita e con il mondo.
Si dimenticano fretta, stress, frustrazioni quotidiane e si pensa solo a godere di questo meraviglioso ambiente. Siamo solo noi, con la natura e il nostro cammino e finalmente riusciamo a fermarci per recuperare un po’ di spazio nostro, in una dimensione più umana ed autentica. Questo è l’effetto rigenerante della montagna e forse, è proprio questo il motivo per cui mi piace così tanto. E dire che qualcuno la trova noiosa…
Ecco, “Pian dei buoi” è uno di quei luoghi in cui non resta altro che farsi rapire per poi abbandonarsi a tanta bellezza. Ci troviamo su un altopiano, a quota 1.800 mt. sopra Lozzo di Cadore, ai piedi del gruppo delle Marmarole. Qui la natura è prorompente e non esita ad ostentare tutta la sua forza e magnificenza. Come si fa a non amarla e difenderla?
Qui i link per la 1^ 2^ 3^ e 4^ Parte del nostro giro in Cadore.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Si può salire a piedi da vari sentieri, oppure in auto, imboccando la vecchia strada militare, risalente alla prima guerra mondiale, che parte nei pressi del centro di Lozzo. Si tratta di 16 km di ripidi tornati ed è percorribile a senso unico alternato, in quanto molto stretta e contorta, tanto che in alcune curve è necessario effettuare due manovre per poter proseguire. In generale la mattina si può solo salire e il pomeriggio solo scendere, come si legge sul cartello qui sotto.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Arrivati in cima, però, si viene ricompensati da un paesaggio spettacolare. Lasciamo la macchina su un piazzale e ci muniamo di scarponi e bastoni. Cominciamo a camminare tra infiniti pascoli verdi, contornati da boschi di abeti, incorniciati da maestose montagne.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Arriviamo ad un bivio: da una parte si sale al Rifugio Ciairedo, dall’altra si prosegue per il Rifugio Baion – Elio Boni. Optiamo per quest’ultimo. Il percorso è facile e rilassante ed alterna tratti pianeggianti ad altri in leggera salita. Costeggiamo boschi di folti abeti lussureggianti, con i rami che arrivano a toccare terra; raramente se ne vedono di così belli.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Per un attimo lasciamo il sentiero per addentrarci nel bosco e subito veniamo salutati da simpatici funghetti.
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Amanita Rubescens (commestibile, non di pregio, solo dopo cottura) |
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Amanita Muscaria, la Regina dei boschi (velenosa) |
Torniamo sullo stradello principale e passiamo di fianco a placide mucche giocherellone, che si avvicinano curiose. D’altronde quassù ce ne sono tante che pascolano libere e felici un po’ dappertutto, si cibano delle prelibate erbe di questi prati e respirano l’aria pura di queste montagne. Chissà che latte e che formaggi!!! Non è difficile intuire perché questo altopiano si chiami “Pian dei buoi”.
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Mucche libere e felici!!! - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Incontri ravvicinati! - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Salutate le mucche, proseguiamo il nostro cammino, uscendo dal sentiero ogni qualvolta veniamo attirati da qualcosa che ci incuriosisce, come ad esempio, queste enormi piante di cardo selvatico con le geometrie dei loro splendidi fiori viola.
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Cardo Mariano - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Cardo Mariano - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
E poi, più avanti, questo gruppo di Coprinus Comatus, tipici dei pascoli e dei prati. Questi funghi sono commestibili e, saltati in padella semplicemente con olio, burro, sale e pepe, sono davvero una prelibatezza. L’unico problema è che si deteriorano molto velocemente. Si usa solo il cappello che deve essere bianchissimo. Dal momento in cui i bordi cominciano a scurire, passando dal bianco al rosa fino al nero, non è più possibile mangiarli. Purtroppo, non avendo la possibilità di cucinarli, a malincuore, abbiamo dovuto lasciarli lì.
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Coprinus Comatus (Buoni commestibili) |
Dopo circa un paio d’ore di camminata con annesso vagabondaggio fuori dal tracciato, scorgiamo in lontananza il Rifugio Baion, giusti giusti per la meritata pausa mangereccia.
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Strani fiori azzurri crescono intorno al rifugio. Mai visti! Strani, ma belli.
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Il Rifugio è adagiato su un poggio panoramico da cui l’occhio può spaziare a 360° sul magnifico paesaggio di monti, valli, boschi e prati circostanti.
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Piuttosto affamati scegliamo
Spätzle verdi con burro fuso e ricotta salata, buoni,
(Qui la ricetta realizzata da me) e un Cheesecake con salsa di fragole, anch’esso molto buono, ma stranamente servito caldo!?! Freddo sarebbe stato sicuramente più gustoso. I prezzi sono quelli tipici da rifugio, quindi il conto è risultato piuttosto economico.
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Spätzle verdi con burro fuso e ricotta salata - Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Cadore |
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Cheesecake con salsa di fragole - Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Cadore |
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Rifugio Baion - Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Rifocillati, prendiamo la strada del ritorno ripercorrendo lo stesso itinerario, mentre contempliamo le cime che si protendono verso il cielo azzurro, animato dall’eterno avvicendarsi delle nuvole.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Nei pressi dell’auto, indugiamo ancora un po’, gironzolando per gli ampi pascoli popolati da mucche pigre che si crogiolano sul prato durante la siesta pomeridiana. E noi non abbiamo ancora voglia di lasciare questo luogo ameno. Qui si sta troppo bene!
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Questa manzetta “stravaccata” al sole (mai termine fu più appropriato) mi fa troppo ridere. Sicuramente l’etimologia della parola “stravaccarsi” deriva da qui.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Più in là, un vitello già un po’ cresciuto, surge, voracemente e rumorosamente, il latte dalle mammelle della propria madre.
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Pian dei Buoi – Lozzo di Cadore |
Adesso si è fatta proprio ora di andare, quindi riponiamo nel bagagliaio scarponi e bastoni, compagni inseparabili di tante avventure, e risaliamo in auto, pronti a riaffrontare, in discesa, i 16 km di tornanti che ci hanno portato fin quassù, contenti per la bellissima giornata trascorsa tra queste fantastiche montagne. La serberemo a lungo nel cuore insieme a tanti altri bei ricordi, felici di sapere che esistono ancora posti come questo.
Alla prossima “Evasione”… non so se dentro o fuori la mia cucina!
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