Crema di latte al Chiaretto

Questa crema di latte si avvale della insolita collaborazione del Chiaretto: un vino rosato, dal sentore di mandorla e di fiori, tipicamente primaverile. Si accompagna a pesce di lago, risotti e sapori vegetali.

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Lo ammetto: il Garda Classico Chiaretto è uno dei miei vini preferiti.
Servito fresco a 8° – 10°, accompagna piacevolmente i primi aperitivi o i pranzi primaverili che introducono alle giornate tiepide e alla leggera brezza serale. Dal colore tipico che varia dal rosa dei fiori alle sfumature rubine si sposa a primi piatti dalla consistenza avvolgente come il risotto ai porri o dai sentori dolci e freschi come il risotto alle fragole e Grana Padano; oppure spostandoci verso i secondi piatti, fa da completamento a pesce di lago, carni bianche scaloppate o formaggi freschi. Dulcis in fundo, i sentori di mandorla e di rosa ne fanno un ingrediente adatto per la creazione di dolci e gelatine insoliti, che ne sfruttano la brillantezza e ne fanno un vino da fine pasto piacevolmente femminile.

Crema di latte al chiaretto
Fondamentale è acquistare il Chiaretto  da chi lo produce secondo il disciplinare Garda Classico: solo uve Groppello, Marzemino, Sangiovese e Barbera, preferibilmente coltivate con metodi sostenibili e rispettosi per l’ambiente e il territorio. In questo caso, ho preferito utilizzare il prodotto dell’Azienda Agricola L’Ulif, situata a Polpenazze del Garda, in frazione Picedo, attualmente circondata da altre aziende biologiche. Il titolare Silvano Delai ha deciso di adottare già dalla fine degli anni Ottanta il metodo di coltivazione biologico, e dal 2012 è passato all’agricoltura biodinamica. Come lui, altri stanno seguendo la strada della sostenibilità ambientale offrendo prodotti più genuini salvaguardando l’ambiente a 360°.

E dopo questa doverosa introduzione, ecco che finalmente arriviamo alla ricetta: una golosa crema di latte con gelatina di Chiaretto.

Crema di latte al Chiaretto

CREMA DI LATTE AL CHIARETTO
( per due persone)

 100 ml Chiaretto Primovere

1 gr agar agar in polvere

250 ml latte intero

2 gr agar agar

30 gr farina di mandorle

40 gr zucchero di canna

Cominciate preparando la crema di latte: in un pentolino versate 50 ml di latte tolto dal totale e fatevi sciogliere l’agar agar.
Aiutandovi con una frusta, aggiungete anche lo zucchero di canna.
Mettete sul fuoco a fiamma bassissima e mescolate fino a quando comincerà a sobbollire.
Continuate la cottura per 5 minuti ( o diversamente in base all’agar agar utilizzato).
Badate che potrebbe tendere ad aggregarsi verso il centro: mescolando di tanto in tanto eviterete il disguido e otterrete una crema liscia e omogenea.
Spegnete e unite la farina di mandorle. Amalgamate e fate intiepidire.
Non preoccupatevi se il composto rimarrà liquido: raffreddandosi prenderà consistenza.
Quando sarà intiepidito, mescolate con un cucchiaio per distribuire meglio la farina di mandorle. Versate in due coppette di vetro e lasciate solidificare.
Nel frattempo, versate il vino in un pentolino, aggiungete l’agar agar rimasto ed eventualmente dello zucchero di canna ( io non l’ho aggiunto, perché fosse chiaro il contrasto leggermente asprigno del vino con la dolcezza della crema).
Mettete a sobbollire sul fuoco bassissimo e fate intiepidire come avete fatto per la crema.
Stando attenti a non sporcare i bordi della coppetta, versate qualche cucchiaiata di gelatina al Chiaretto sulle due porzioni di crema al latte.
Fate raffreddare completamente prima di servire.

E se volete altri suggerimenti e informazioni sul Chiaretto, guardate qui, qui e qui :-)

 

 

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