Siete anche voi delle insopportabili organizzatrici compulsive di liste di cose da fare, da vedere, cose da acquistare, locali dove mangiare in giro per il mondo, itinerari di viaggio o anche una semplice gita e passeggiata?
Benvenute nel club allora amiche, abbracciamoci.
Perché se siete delle vere list-aholic avrete anche voi spesso, una sorta di orticaria da reperimento di informazioni.
Mi spiego meglio.
Diciamo che volete organizzare un dato itinerario, che so, una passeggiata in una città, ma in quell’itinerario vorreste tutto, e invece, che frustrazione!
Se ci sono le annotazioni culturali, mancano quelle gastronomiche. E viceversa.
Beh ragazze, attenzione, c’è un nuovo sceriffo in città: vi porto in dono passeggiate che sono coccole golose, ma anche gioia per gli occhi e per il cuore.
Senza dimenticare l’instagram, che non siamo mica qui a swippare filtri.
Oggi ad esempio vi porto con me a fare una passeggiata nella Roma delle Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek.
Ci allontaneremo a volte dai grandi classiconi delle gite nella città eterna, e quando saremo stanche o provate emotivamente dalla commozione, beh allora, basterà girare l’angolo, attraversare ad un incrocio e ci sarà lì ad aspettarci ora un maritozzo, ora una carbonara.
Le fate ignoranti – Quartiere Ostiense
Prima di cominciare: la trama in un minuto anche se sospetto che non ci sia bisogno.
Margherita Buy, medico, sposata felicemente con attraente architetto che muore e nella morte svela una vita segreta colorata e popolata di personaggi lontanissimi dal vissuto borghese e placido della coppia. E c’è un amante. E viene fuori che l’amante del marito della Buy è Stefano Accorsi, e allora tutto cambia e si cambia prospettiva e si rinventano nuovi rapporti e legami. Tutto sotto l’ombra ferrosa del Gazometro nel quartiere Ostiense di Roma.
E’ da qui che iniziamo la nostra passeggiata, dal quartiere di Ferzan Ozpetek, quello al quale è più affezionato e dove vive.
E’ un quartiere che oggi appare un misto di architetture industriali che vanno dalla fine dell’800 fino al dopoguerra, tra restauri conservativi e nuove istallazioni.
Uno dei luoghi di questo itinerario che rappresenta meglio tutto questo è sicuramente la Centrale Montemartini.
Si, adesso che entrate la riconoscerete subito.
La scena iniziale del film, con una elegantissima Margherita Buy che si aggira tra archeologia industriale e archeologia tradizionale.
La Centrale Montemartini, secondo polo espositivo dei Musei Capitolini, è uno straordinario esempio di riconversione in sede museale di un edificio di archeologia industriale, il primo impianto pubblico di Roma per la produzione di energia elettrica. La storia del museo inizia nel 1997 con il trasferimento nella centrale elettrica di una selezione di sculture e reperti archeologici dei Musei Capitolini.
Dalla centrale percorriamo viale Ostiense fino a che, alla nostra destra ci troveremo gli Ex Mercati Generali, cioè dove Margherita Buy rintraccia finalmente Stefano Accorsi.
La data di nascita di questo moderno reperto archeologico è il 1910, non si pùo visitarlo ma qualche foto di questa bellezza riuscirete a farla.
Noi però siamo dirette oltre, precisamente all’incrocio.
Svoltando a sinistra imbocchiamo via del Commercio.
Se amate le foto di archeologia industriale, e di vecchie costruzioni dei primi del ‘900 qui siete in paradiso. Inoltre siete nel cuore dello Street Art District.
La vostra meta l’avete di fronte, ma tutto è estremamente interessante da fotografare, finchè, ad un certo punto eccolo: il Colosseo moderno, uno scheletro industriale che vi conquista e affonda definitivamente nelle atmosfere Ospetekiane: il Gazometro.
Da qui non ci resta che proseguire la nostra passeggiata verso la fine di via del Commercio beandoci di palazzi ricoperti di street art e in stile facendo ancora un pezzetto di strada, girando su via del Porto Fluviale ammirando ancora le opere sui palazzi.
Tutto il quartiere è una vera è propria Street Art District.
Si possono ammirare opere di Blu, Gaia, Brus, Momo.
La passeggiata vi è piaciuta?
Vi è venuta fame?
Ok, ok. Vi siete meritati queste chicche, andate e godete!
Colazione
Su via Ostiense siate pronte alla colazione che tutti ci meritiamo: la pasticceria Andreotti.
La colazione a Ostiense si fa qui, senza se e senza ma. Esiste dal 1931, ed è uno dei posti dove la colazione è un rito, così come le “pastarelle” della domenica.
#funfacts: I meravigliosi dolci di “ La finestra di fronte” cosi’ come il laboratorio dove il romantico Elio Giordano in “ Magnifica Presenza” sfoglia cornetti nottetempo è infatti tutta farina del sacco di questa antica pasticceria, preferita dal nostro regista, meta fondamentale per ogni goloso.
Pasticceria Andreotti
Via Ostiense 54B
00154 Roma
Tutti i giorni 7:00-22:00
Pranzo
Porto Fluviale è un grande ristorante vicino all’ opera di Blu sulla facciata dell’ex caserma dell’Aeronautica Militare di Roma. Sono quasi mille metri quadri di abbondanza tra ristorante, pizzeria, bar, e chi più ne ha. Dai piatti della tradizione romana alla pizza cotta nel forno a legna, con possibilità di scegliere tra pizza napoletana o romana, lo street food. Interessante la possibilità di scegliere porzioni “ cicchetto” e “ mezze porzioni”. Degni di nota la carbonara, le polpette di lesso, la pizza. Si può mangiare anche all’aperto nel bel cortile.
Porto Fluviale
Via del Porto Fluviale 22
00154 Roma
Tutti i giorni 10.00 – 02:00
Merenda
Banco fastfood, ovvero la versione sana pulita local e eco friendly del junk food.
E’ un vero e proprio fast food, dove spaziare dai nuggets ai rolls, i classicissimi hamburger e le patatine, ma anche estratti e salads.
“Non si tratta solo di ingredienti naturali, ma di un sistema 100% sostenibile. A partire dal design dei nostri locali, fino al pack e al sistema di smaltimento dei rifiuti. ”
Banco Ostiense
Via Ostiense 40/a 00154 ROMA, IT
LunMarMerGio 12:0022:00
VenSab 12:0023:00 Dom chiuso
Cena
A cena vi porto un po’ più in là, dove Ostiense diventa Testaccio, ma poiché la Piramide Cestia è proprio dietro l’angolo, beh, chi siamo noi per non allungarci di pochi passi verso uno dei miei posti preferiti: Flavo al Velavevodetto. Qui “nun ce n’è pe nessuno”. Mettetevi comodi e prendete tutto, perché Flavio non si batte!
Polpette di bollito, involtini al sugo, le paste della tradizione ( cacio e pepe imbattibile), i fritti, l’insalata di nervetti, la coda alla vaccinara e non dimenticate il tiramisù nel bicchiere.
Velavevodetto
Via di Monte Testaccio 97, Roma
00153 Roma
sempre aperto – Pranzo e Cena
Credits
foto di Roma Pixabay
foto dei ristoranti dalle loro pagine FB
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