Cala il sipario anche su questa 19°edizione di Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione, caratterizzata da numeri da record, persino migliori dell’edizione del 2016, edizione che si pensava difficilmente replicabile.
Soddisfazione tra le aziende espositrici, 3100, che hanno presentato oltre 1300 prodotti nuovi a circa 82.000 visitatori, esteri e nazionali, una cifra per nulla scontata visto che si tratta di una kermesse riservata ad operatori e addetti ai lavori.
Cibus si conferma, ancora una volta, come vetrina prediletta per il made in Italy e Parma come sede naturale per parlare di agroalimentare a tutto il mondo.
Presente tutta la filiera, dal campo al supermercato, con gli stand delle associazioni rappresentative del mondo agricolo e tante insegne della Grande distribuzione, italiana ed estera.
Tradizione qualità e innovazione, sono state le armi vincenti di questa edizione, il futuro del cibo e della produzione alimentare, la forza di un settore capace di cambiare pelle, rinnovare i suoi prodotti e portare sui mercati l’enorme potenzialità del made in Italy.
Tanti i temi trattati, all’interno dei convegni e workshop, come tanti i personaggi di spicco che hanno preso parte alla manifestazione, dal patron di Eataly Oscar Farinetti, a grandi Chef e figure di spicco del mondo scientifico per parlare dei “novel fod“, nulla è stato lasciato al caso, dalla storia dei territori, per conoscere il cibo e la sua provenienza, alle frontiere della ricerca sui nuovi cibi, come i cibi a base di insetti e la carne coltivata.
Un’edizione entusiasmante come ammette il presidente dell’ente fiere GianDomenico Auricchio, “Cibus dimostra come a Parma l’agroalimentare abbia le condizioni ideali per presentarsi al mondo”, aggiunge il direttore dell’unione parmense degli industriali Cesare Azzali, anche il CEO di Fiere di Parma Antonio Cellie ha dichiarato che “La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica perchè conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l’ora di tornare a Parma per continuare a mantenere e rinnovare i propri assortimenti, dall’altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali”.
Un’edizione che non ha dimenticato neanche di guardare alla lotta sullo spreco alimentare, grazie ai volontari di Banco Alimentare, che alla chiusura di Cibus, hanno recuperato, tra gli stand, diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
In attesa di vedere se l’edizione numero 20, proprio nel 2020, saprà battere ancora una volta questi numeri record, l’appuntamento è nel 2019 con l’edizione light di Cibus Connect.