Il buono di Radda a fianco di un piatto plebeo, ma che darebbe parecchi punti alle sbroscie stellate in una competizione fra la sostanza e l’aureola che circonda certi cuochi con la forte vocazione dei messia.
E anche la schietta appartenenza all’esserci e al fare che richiede la terra quando da vini da meraviglia del genere, è il modo semplice di essere Paolo Cianferoni.