Ho sempre detestato l’ora del tè – o meglio, ho sempre detestato i soggetti che ho visto andare a prendere il tè delle cinque – perciò non mi metterò a scrivere carinerie né a snocciolare discorsi smielosi su quanto possa essere carino e divertente ritrovarsi alle 17.00 in punto davanti ad una tazza di tè bollente a spettegolare con le amiche – o presunte tali. Dicevo, evito tutto questo e, soprattutto, evito di fingere di essere ciò che in realtà non sono – vale a dire, ragazza delicatina e civettuola- non perché non mi piaccia il tè che, anzi, prendo sempre volentieri, ma perché, per dirla in maniera più schietta, chiara e limpida come piace a me, non mi piace prendere parte a tali rituali: se lo facessi so che mi sentirei – niente popò di meno che – un’oca in un pollaio.
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