Oggi vi porto in Sardegna, una regione dove il Carnevale è molto sentito, per fare insieme gli arrubiòlus, castagnole sarde di ricotta e zafferano, tipiche del periodo del Carnevale. Il nome “is arrubiòlus” (rujolus nel nord Sardegna), deriva da “arrùbiu” che in sardo vuol dire rosso: questo perché queste frittelle, fatte tradizionalmente a forma di polpettina, hanno all’interno dell’impasto tuorli d’uovo, scorza di arancia e zafferano, che danno alla frittella un colore rossiccio. Gli arrubiòlus (chiamati anche “brugnolus de arrescottu”), di cui sono golosissima, sono davvero facili da preparare. La ricetta è di mia suocera, quindi ben sperimentata. Veniamo ad alcune piccole notazioni: per fare gli arrubiòlus vi serve la ricotta di pecora, ben asciutta. Lasciatela scolare per una notte in frigorifero. In Sardegna, per preparare queste frittelle di Carnevale, insieme alla ricotta si usa anche un formaggio fresco leggermente inacidito, il ‘casu axedu’, che è impossibile da trovare fuori dall’isola. Ancora, non lesinate nella scorza di agrumi e nello zafferano, fondamentali per il gusto. Infine, nella zona del Sarrabus queste frittelle, una volta cotte, sono glassate nel miele caldo con la scorza di arancia (come gli struffoli), ma nel cagliaritano più spesso si trovano cosparse di zucchero semolato (come le castagnole). Io ho optato per quest’ultima soluzione e ho usato uno zucchero di canna, ma la prossima volta proverò a glassarli al miele perché secondo me devono essere strepitosi. Ovviamente, vi esorto a dare una occhiata a tutte le mie RICETTE DI CARNEVALE. Mi sembra di avervi detto tutto, quindi, buona frittura e buona giornata!
ARRUBIOLUS, CASTAGNOLE SARDE ALLA RICOTTA
PORZIONI: 10
TEMPO DI PREPARAZIONE: 15 minuti
TEMPO DI COTTURA: 30 minuti
INGREDIENTI
- 500 grammi di ricotta di pecora molto asciutta (vi suggerisco di comprarne 600 grammi perché scolando perde peso)
- 300 grammi di semola rimacinata
- 200 grammi di zucchero semolato
- un cucchiaio di latte dove sciogliere lo zafferano
- un pizzico di sale fino
- 5 tuorli
- la scorza grattugiata di due arance biologiche e di due limoni biologici
- 5 grammi di lievito per dolci
- una bustina di zafferano o l’equivalente in pistilli
- olio di semi di arachide per friggere, quanto basta
- semola rimacinata per insemolare gli arrubiòlus, quanto basta
- zucchero semolato o miele per guarnire gli arrubiòlus, quanto basta
PROCEDIMENTO
Per preparare gli arrubiòlus, le castagnole sarde di Carnevale con ricotta e zafferano, vi suggerisco la comprare la ricotta il giorno precedente e lasciarla in uno scolapasta, coperta da pellicola per alimenti, in modo da fare perdere l’acqua in eccesso. Più asciutta sarà la ricotta, meglio verranno le frittelle. Versare la semola rimacinata sul piano di lavoro, fare un buco al centro e rompervi le uova. Potete scegliere se mettere 3 uova intere o 5 tuorli. Impastare grossolanamente, poi unire la ricotta di pecora, lo zucchero semolato, il sale, la scorza grattugiata di arancia e limone e lo zafferano sciolto in pochissimo latte caldo (un cucchiaio).
Impastare vigorosamente a mano fino a ottenere un composto omogeneo da cui potere ricavare un panetto. Il composto potrebbe risultare leggermente umido o appiccicoso: è normale. Avvolgere il panetto di impasto nella pellicola per alimenti. Lasciare riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente.
Con le mani leggermente inumidite, ricavare dall’impasto tanti pezzetti di uguale dimensione e, rotolandoli tra le mani, farne delle palline: non importa la dimensione, ma è fondamentale per la cottura che le palline siano tutte di uguale peso. Potete fare le castagnole sarde di ricotta grandi quanto delle noci o quanto delle nespole, la differenza sarà solo nei tempi di cottura. A me le frittelle piacciono piccole.
Passare ogni arrubiòlus nella semola rimacinata e friggere in abbondante olio di semi di arachide o girasole alto oleico a 165-170 gradi. Le frittelle sarde di ricotta e zafferano saranno pronte quando verranno a galla e assumeranno un colore brunito (da cui il nome arrubiòlus, arrubiu in sardo vuol dire rosso). Scolare gli arrubiòlus dall’olio in eccesso mettendoli su fogli di carta assorbente. Quando le frittelle sarde di Carnevale saranno tiepide, potete rotolarle nello zucchero semolato (io ho usato quello di canna) oppure glassarle in padella con miele leggermente riscaldato con scorza di arancia grattugiata all’interno, come si usa fare nella zona del Sarrabus, e decorare gli arrubiòlus con scorzette di arance candite. Buon appetito!