A Lamezia Terme la granita di mandorle si chiama ‘a muzzunata. Il nome probabilmente deriva dal grosso pestello del mortaio dentro al quale venivano pestate una volta le mandorle pelate, secondo altri deriverebbe dal termine siciliano muzzuna riferito ad una brocca in terracotta senza collo che un tempo conteneva la granita.
Innegabile è l’influsso siciliano. Però la granita lametina rispetto a quella dei nostri vicini è più bianca, infatti l’impasto ottenuto con le mandorle schiacciate con acqua e zucchero veniva filtrato, più volte, attraverso una federa di cotone per evitare eventuali grumi.
Oggi il progresso ci viene in aiuto e quindi per gustare questa fresca e salutare granita basta avere a disposizione della pasta di mandorle già pronta, l’importante che sia di qualità.
Ingredienti
1 l di acqua naturale
300 gr di pasta di mandorle
Preparazione
Fate bollire l’acqua e scioglietevi la pasta di mandorle ridotta a pezzetti. Mescolate con cura e una volta che la pasta si è sciolta filtratela con un colino. Versatela in un contenitore basso e largo che metterete nel congelatore. Dopo circa un’ora tirate fuori il contenitore e rompete il composto; questa operazione va ripetuta 3/4 volte fino ad ottenere una consistenza cremosa.
Una volta pronta la granita di mandorle si consuma insieme a una brioscia col tuppo, un tempo da un semplice panino.
Insomma una colazione davvero nutriente e golosa.
La mia muzzunata è arricchita da mandorle tostate. |