Varsavia è una vera sorpresa, città innovativa, dinamica, affascinante e verde (il 30% del suo territorio è coperto da parchi e giardini) con quartieri riqualificati, dove il nuovo si combina con l’antico, è la meta ideale per un city break, un weekend romantico o una vacanza tra amici. Nonostante sia stata completamente distrutta durante la Seconda guerra mondiale, è rinata dalle sue ceneri come la fenice, diventando una delle icone della Polonia post-industriale. Per tutti questi motivi e tanto altro si è aggiudicata, nell’European Best Destination 2023, il titolo di miglior destinazione Europea del 2023. A me è piaciuta tantissimo e desidero condividere con voi i 10 + 2 ottimi motivi per cui merita di essere visitata.
1) Palazzo della Cultura e delle Scienze
Costruito negli anni ’50, il Palazzo della Cultura e delle Scienze è un retaggio dell’epoca sovietica. Progettato dall’architetto russo Lev Vladimirovič Rudnev in stile realismo socialista, è alto 237 metri con 42 piani. Nel 1956 fu installato sulla torre un enorme orologio che fino ad oggi è il secondo per grandezza in Europa. L’edificio è il simbolo di Varsavia, anche se dopo la caduta del comunismo, nonostante molti volessero che fosse abbattuto, ciò per fortuna non è successo e dal 2007 il palazzo fa parte del registro dei beni tutelati, ponendo di fatto fine al dibattito sulla sua demolizione. Oggi qui hanno sede tantissime importanti istituzioni tra cui l’Accademia delle Scienze polacca, il Teatr Dramatyczny (Teatro Drammatico) e la Sala Kongresowa, dove nel 1967 si esibirono i Rolling Stones. Si può salire al 30° piano con un ascensore e dalla terrazza godere della vista a 360° della città, c’è anche un bar dove fermarsi a bere un caffè o una bibita. Fanno da sfondo al Palazzo della Cultura e delle Scienze, i nuovissimi grattacieli dalle facciate a specchio, progettati da studi di archistar del calibro di Daniel Libeskind, Foster & Partners e Jasper & Eyers, che creano uno skyline da cartolina.
Photo Credit @GiulioAndreini
2) Città Vecchia
La Città Vecchia, centro storico e cuore della capitale, iscritta nel Patrimonio Mondiale della cultura dell’UNESCO, è la parte più antica della città – risale infatti al XIII° secolo. Distrutta al suolo durante la seconda guerra mondiale, è stata ricostruita dagli abitanti che si sono basati tra l’altro ai quadri del Canaletto. Viuzze acciottolate, case colorate, angolini suggestivi, il posto più pittoresco è la piazza del Mercato della Città Vecchia, un luogo pieno di vita, con caffè e localini vari. Al centro c’è una fontana con la statua della Sirenetta con scudo e spada, che è diventata il simbolo della città. La leggenda narra che la sirena nuotò dal mare fino alla Vistola, il fiume di Varsavia, dove uscì per riposarsi sulla sabbia. I pescatori si accorsero di lei perchè rompeva le reti facendo scappare i pesci, la volevano quindi cacciare, ma sentendo il suo canto ne restarono estasiati. Un giorno un ricco mercante la imprigionò in un sottotetto fuori dall’acqua, ma il figlio di un pescatore passando di lì sentì il suo pianto e riuscì a liberarla. La sirena promise ai pescatori che li avrebbe aiutati. Da allora la Sirenetta con spada e scudo difende la città e i suoi abitanti.
Photo Credit @GiulioAndreini
2) Royal Route
La Royal Route è una strada lunga 10 km, che si estende da Wilanow, residenza estiva reale del ‘600, considerata la Versailles della Polonia, fino alla colonna di Re Sigismondo III Wasa. E’ un percorso storico e reale, chiamato così perché unisce tre antiche residenze: il Castello Reale, il Parco Lazienki e il Palazzo di Wilanow. L’itinerario è costellato di chiese, parchi e palazzi storici di diverse epoche, che lo rendono estremamente affascinante. La strada si può percorrere anche in bicicletta, il mezzo ideale e green per visitare la città. Veturilo, sistema di noleggio biciclette con 349 stazioni, 4943 biciclette in 3 distretti. Si noleggia la bici attraverso l’apposita app e poi si lascia la bici in uno dei punti dove sono posteggiate.
3) Museo del Neon
Aperto nel 2012 dalla fotografa polacca Ilona Karwinska e dal designer inglese David Hill, il Muzeum Neonów – Museo del Neon è senza dubbio un museo insolito. Si trova nella Soho Factory, un’area post-industriale dove un tempo c’era una vecchia fabbrica di munizioni. Al suo interno si possono ammirare più di 200 insegne al neon, che, nella Varsavia comunista, non reclamizzavano imprese private, ma le loro scritte dicevano semplicemente “panetteria”, “latteria”, “giornali”. Ma oltre a pubblicizzare le varie attività commerciali, avevano anche un’altra funzione: servivano ad illuminare le città dell’est, dove l’illuminazione pubblica era molto scarsa. Cadute nell’oblio dopo il loro periodo d’oro, qui hanno ritrovato una seconda vita.
4) Biblioteca Universitaria
La Biblioteca dell’Università di Varsavia è uno degli edifici più moderni della capitale polacca e contraddistinto da un’architettura speciale. Sul tetto è stato allestito un grande giardino pensile, uno degli spazi verdi più belli ed unici di tutta la Polonia, in cui è possibile passeggiare lungo le diverse passerelle immerse nella vegetazione e da cui si gode una suggestiva vista della città. Inoltre, all’interno dell’edificio si trova anche il Museo del Poster, in cui sono esposti manifesti storici con messaggi politici, culturali e propagandistici.
Photo Credit @GiulioAndreini
5) Museo della Vodka
Pochi sanno che la vodka è nata in Polonia, le prime testimonianze infatti risalgono al 1405. Dove un tempo sorgeva la fabbrica di vodka Koneser, una delle più note della Polonia, adesso c’è l’omonimo centro culturale, bell’esempio di architettura post-industriale, ricostruito e progettato dallo studio Nizio Design International per gli interni, e dal gruppo Liebrecht & Wood in collaborazione con BBI Development per gli esterni. All’interno dell’edificio ottocentesco, vi sono negozi di design, ristoranti, pub, il Google Casmpus Warsaw e il Muzeum Polskiej Wódki –Museo della Vodka Polacca– uno spazio multimediale dove, attraverso gallerie interattive si viene a conoscenza dei 500 anni di storia, dell’evoluzione della tecnologia della sua produzione, le tradizioni e i costumi ad essa legati.
6) L’itinerario di Chopin
L’abitante più famoso di Varsavia è senza dubbio Fryderyk Chopin, bambino prodigio, compositore e pianista, uno dei più importanti del periodo Romantico (1830-1890). Ogni domenica, da maggio a settembre, nei Giardini Reali Lazienki, si può assistere ai concerti all’aperto gratuiti, per ascoltare la sua musica interpretata da artisti di fama mondiale. A Chopin sono dedicate anche delle panchine “musicali” posizionate nei luoghi legati al compositore, sopra ciascuna è collocato un bottone, premendolo si potrà ascoltare una delle sue opere. Palazzo Ostrogski ospita il Museo Fryderyk Chopin, la più grande collezione di oggetti legati al compositore: manoscritti originali, documenti scritti dal compositore, fotografie e sculture, lettere e tanto altro. Qui ha sede anche la Fryderyk Chopin Society.
Photo Credit @GiulioAndreini
7) Breakfast Market
Tra gli eventi da vivere all’aperto durante la stagione estiva c’è il Breakfast Market, che si svolge ogni weekend da maggio a settembre in due grandi parchi, il sabato a Żoliborz e la domenica mattina a Mokotov. Qui vengono allestiti stand enogastronomici con cibo e prodotti locali (formaggio, pane, salsicce, salumi, dolci, frutta ecc.), ma anche provenienti da tutto il mondo, che le persone possono acquistare o gustare sedute ai tavolini o sul prato, come in un picnic bucolico. Il Breakfast Market è molto apprezzato non solo dagli abitanti della città, ma anche dai turisti che vengono qui attirati dall’atmosfera allegra e easy che si respira, con musica, giochi per i bambi e tanta allegria.
8) Il quartiere Praga
Non c’entra nulla con la capitale della Repubblica CECA, Praga in polacco deriva dalla parola bruciare, perché nel 1200 proprio in questa zona furono bruciati interi boschi per costruire case. Praga è il quartiere più alternativo di Varsavia. Se un tempo era considerata una zona malfamata, adesso è completamente diversa, ed è diventata il centro della movida della città. Una delle vie principali è Ząbkowska, dove si concentrano gallerie d’arte, teatri, bar, ristoranti e locali caratteristici. Ma il quartiere è famoso anche per la street art, con grandi murales che colorano le case più vecchie e gli edifici anni ’60 tipici del periodo comunista. E degli angioletti azzurri sparsi un po’ dapperutto. Inoltre, nascoste nei cortili e negli androni dei palazzi di Praga, si trovano delle cappelline con Madonne, costruite durante la seconda guerra mondiale, in quanto per via del coprifuoco la gente non poteva andare a messa dopo una certa ora e così pregavano tutti insieme davanti a questi altarini.
9) Vivere la Vistola
La Vistola è il fiume che attraversa Varsavia ed è considerato come un vero e proprio quartiere. Sulla riva destra si trovano moderni locali con una ricca offerta gastronomica, mentre la riva sinistra, più selvaggia, è caratterizzata da cinque spiagge urbane. Vengono effettuate anche delle gite in battello. Durante il tour si possono ammirare il panorama della Città Vecchia e Nuova, il Centro Scientifico Copernico, la Sirena, simbolo della città e lo Stadio Nazionale.
10) Architettura post industriale
A Varsavia sono tante le aree industriali che hanno subito un intervento di riqualificazione, vecchi edifici ormai in disuso da anni, trasformati in moderni centri multifunzionali, ma mantenendo l’architettura originale. Un connubio tra antico e moderno, che rende la città ancora più dinamica. La centrale elettrica Elektrownia Powiśle, costruita nel 1904 e capace di fornire tutta l’energia necessaria a Varsavia, ora, attraverso il progetto di Tristan Capital Partners e White Star Real Estate, ospita al suo interno negozi, ristoranti, hotel e beauty halls. Koszyki è invece un ex mercato coperto in stile Art Noveau, trasformato nel ritrovo più cool di Varsavia, un food market con locali che spaziano dallo street food al gourmet come da ĆMA, uno dei ristoranti di proprietà dello chef Mateusz Gessler, che propone una cucina del territorio in chiave moderna e fine dining. Nel quartiere di Wola, l’area dove un tempo sorgeva la fabbrica di birra Haberbusch e Schiele, nata nel 1846 e la più grande della Polonia, è ritornata al suo vecchio splendore. Ora trovano posto una food hall, bar, ristoranti, show con musica, spettacoli dal vivo e il Browary Warszawskie, dove si possono degustare 18 tipi di eccellenti birre artigianali insieme a piatti alla griglia, stinco di maiale, hamburger, pesce e anche proposte vegetariane. Sempre qui c’è l’attrazione più fotografata della città: ovvero una scala tutta colorata.
11) Il ciccolato di E.Wedel
A Varsavia E.Wedel è una vera leggenda. La sua storia risale al 1851, quando Karol Wedel apre la prima fabbrica del cioccolato a Varsavia. E nel suo primo locale in Miodowa Street, con la moglie Karolina serve cioccolata da bere ai residenti. Vent’anni dopo dona l’attività al figlio Emil come regalo di nozze, il quale dopo aver fatto esperienza con il padre, e due anni di pratica a Parigi, successivamente trasferisce la produzione in un bel palazzo in Szpitalna street, dove tutt’ora si trova la cioccolateria con annesso caffè. Gli interni sono arredati in stile Ottocento, con pareti color rosa salmone e comode poltroncine e divanetti in velluto. Appena entrati si è avvolti dal profumo del cioccolato. Cosa scegliere? beh si ha solo l’imbarazo della scelta: cioccolata calda, fredda, come gelato a stecco, praline, torte e il loro prodotto di punta: Ptasie MleczkoⓇ: marshmallow molto delicato in croccante cioccolato Wedel dal gusto unico ed originale.
12) Pierogi, Pyzy & Kopytka
Non si può visitare Varsavia senza provare i piatti tipici polacchi. Il primo sono i Pierogi: grandi ravioli a forma di semicerchio ripieni di patate, carne o formaggio e conditi con pancetta, lardo o cipolla. Si trovano anche in versione dolce farciti con frutta o marmellata. Sono preparati solo con farina e acqua e non essendoci l’uovo nell’impasto sono adatti anche ai vegani. Io li ho assaggiati da, Syrena Irena, un nuovo locale dall’atmosfera informale, in stile anni ‘50, dove prevale l’azzurro e dedicato alla sirena simbolo di Varsavia. I Pierogi sono la specialità della casa e vengono anche rivisitati con ripieni e condimenti inediti.
Photo Credit @Bezpolotu
L’altro piatto da provare sono i Pyzy, una specie di gnocchi di patate, serviti con sughi differenti: pancetta, lardo, carne o cipolla fritta, oppure ripieni di quark – formaggio che ricorda la ricotta – carne o funghi. La particolarità è che si mangiano in un barattolo di vetro, fumanti. E i Kopytka, gnocchi un po’ più piccoli dei precedenti, il cui nome infatti significa piccoli zoccoli. L’indirizzo giusto per gustarli è Pyzy, Flaki Gorące!, il locale si trova nel quartiere Praga, è un po’ spartano, ma vi assicuro che i Pyzy sono davvero molto buoni.
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Info: PoloniaTravel
L’articolo 10 + 2 ottimi motivi per visitare Varsavia proviene da Isabella Radaelli.