La dieta per ipotiroidismo ti permette di prevenire e curare le disfunzioni della tiroide. Scopri cosa mangiare se soffri di ipotiroidismo, e quali cibi fanno bene alla tiroide.
La Tiroide è una ghiandola situata nella parte anteriore del collo, che si presenta con una forma a farfalla ed ha la funzione di produrre gli ormoni che regolano il metabolismo.
Quando questa importante ghiandola si infiamma, può diventare ipoattiva o iperattiva, ovvero può lavorare meno del dovuto o più del dovuto. In ogni caso, sia per l’ipotiroidismo che per l’ipertiroidismo, si tratta comunque di uno squilibrio della funzionalità tiroidea.
Quando si sviluppa una tiroidite, che porta all’ipotiroidismo, è bene integrare nella vita del paziente un regime alimentare, che vada a stimolare la tiroide a produrre i propri ormoni che influenzano il metabolismo.
Principi su cui si basa la dieta
L’ipotiroidismo rallenta il metabolismo, ne consegue un forte aumento di peso della persona che ne è afflitta. Purtroppo con questa infiammazione la produzione di ormoni della tiroide rallenta e di conseguenza rallenta anche il metabolismo.
In una dieta per ipotiroidismo si andranno dunque a scegliere quegli alimenti che possono aiutare la tiroide a produrre quegli ormoni che oramai non riesce più a produrre nelle quantità giuste.
Infatti in una sana dieta per ipotiroidismo la scelta degli alimenti è senza dubbio fondamentale: si andranno dunque a selezionare i migliori alleati della tiroide.
Per esempio sono grandi “amici” della tiroide tutti quei cibi ricchi in particolare di iodio, selenio e zinco. Per “nemici” la ghiandola che regola il metabolismo ha senza dubbio quegli alimenti lavorati e trasformati e quelli a base di soia.
Questi ultimi infatti vanno a compromettere in maniera netta la corretta funzione della tiroide. Gli integratori a base di soia, ad esempio, vanno anche a ridurre l’efficacia delle terapie ormonali prescritte dal medico.
Ma torniamo a parlare di uno degli amici migliori della tiroide al fine di capire al meglio i principi di base che regolano le diete per ipotiroidismo: lo iodio.
Il nostro corpo non è assolutamente in grado di produrre iodio e bisogna dunque fornirglielo quotidianamente nelle dosi necessarie attraverso una alimentazione precisa.
Il sale iodato è senza dubbio uno degli ingredienti ideali di una dieta sviluppata appositamente per chi soffre di ipotiroidismo. In un grammo di sale iodato sono presenti circa 30 microgrammi di iodio.
La quantità necessaria a soddisfare il fabbisogno quotidiano di iodio, in un adulto, si aggira attorno ai 150 microgrammi. E’ evidente dunque che con un solo grammo di sale iodato si riesce a soddisfare la quinta parte della necessità totale.
Ma l’ipotiroidismo non si risolve con il solo sale: servono altri ingredienti capaci di apportare naturalmente iodio ed altre sostanze amiche della tiroide come il selenio.
Alimenti consigliati nella dieta
Come abbiamo visto esistono diverse sostanze che si rivelano efficaci nella lotta contro l’ipotiroidismo. La tiroide non manca quindi di “amici” e di conseguenza la varietà non manca.
Selezionando con cura gli alimenti si può dunque andare a strutturare una dieta ben bilanciata in grado di fornire tutte le sostanze necessarie ed anche molto variabile e ricca.
Il pesce, il latte e le uova sono alimenti fantastici per introdurre nel corpo le quantità di iodio di cui si ha bisogno, anche le alghe si rivelano fondamentali nell’apportare al corpo ottime dosi di iodio.
Infatti con le alghe bisogna addirittura dosare bene le quantità poiché potrebbero facilmente portare ad immettere nell’organismo troppo iodio andando così a iperstimolare la tiroide.
Ma come abbiamo già accennato non si va a sconfiggere l’ipotiroidismo solo con lo iodio. Anche il selenio ha un ruolo fondamentale in questa lotta.
Per capire l’importanza di questo elemento sarà sufficiente sottolineare che la tiroide contiene più selenio di qualunque altro organo se si considera la proporzione tra grammo di tessuto e presenza di questo micronutriente.
Funghi, aglio, ravanelli, cavoli, broccoli, sedano, lievito di birra, granaglie, pesce, cipolle, cetrioli, interiora… sono queste tutte ottime fonti di selenio.
Grande rilevanza alla lotta ai problemi dell’ipotiroidismo va data anche alle vitamine e agli antiossidanti: è bene dunque inserire nella dieta molta frutta e verdura.
Come condimento è da preferire senza dubbio l’olio extravergine di oliva. Mentre un bicchiere di vino rosso al giorno può essere molto utile visto i micronutrienti di cui è portatore.
Le cibarie amiche della tiroide vanno preferibilmente consumate crude o al limite cotte al vapore, in modo da non andare a disperdere i micronutrienti di cui sono dotate.
Con una dieta sviluppata tenendo conto di questi principi si può andare ad impedire il danneggiamento ossidativo delle cellule della tiroide.
Cibi da evitare nella dieta
Piuttosto lunga e variegata è anche la lista dei “nemici” dell’ipotiroidismo. Come abbiamo già accennato in precedenza, per aiutare la tiroide a rimettersi al passo con i ritmi, saranno da evitare tutti i cibi a base di soia.
Gli isoflavoni che sono contenuti nella soia, in particolare genisteina e daidzeina, sono riconosciuti come causa di una sensibile riduzione della produzione di ormoni da parte della tiroide.
Quindi sono assolutamente da considerare fuori dalla dieta per ipotiroidismo diversi alimenti piuttosto comuni: latte di soia, salsa di soia, fagioli di soia, seitan, miso, tofu…
Sono anche da evitare tutti quei cibi elaborati e trasformati che non danno un vero e proprio contributo all’alimentazione in termini nutritivi ma aiutano soltanto ad aumentare il peso.
Ci riferiamo ad hamburger, hot dog, torte, biscotti, ciambelle e tutto quello che può essere considerato “cibo da fast food”. Il cibo non sano non è mai una buona scelta, in nessun tipo di dieta.
Si devono evitare come la peste tutti gli alimenti che contengono tiocianati, che sono sostanze che vanno ad impedire l’assunzione di iodio da parte dell’organismo. E’ bene sottolineare che i tiocianati sono contenuti anche nelle sigarette: a buon intenditor poche parole.
Quindi oltre alla soia, per chi vuole aiutare la tiroide a riprendere la sua piena funzionalità, è bene evitare anche l’olio di colza, il rafano, diversi tipi di cavolo, la senape, il crescione e il ravanello.
Ma alla lista degli ingredienti poco salutari per chi è afflitto da ipotiroidismo ci sono anche le pere, le patate dolci e le manioca, i pinoli, le mandorle, le fragole e le pesche.
In particolare si raccomanda, quando proprio non si potrà fare a meno di consumare questi alimenti, di cuocerli molto bene al fine di distruggere gran parte dei tiocianati.
Menu di esempio della dieta
A questo punto, in cui abbiamo messo nero su bianco i principi di base di questa dieta per ipotiroidismo, e che ne abbiamo segnalato gli alimenti consigliati e quelli assolutamente da evitare, vediamo qui di seguito uno schema di menu vero e proprio, con i tre pasti principali (colazione, pranzo e cena), intervallati da due spuntini (di mezza mattinata e merenda) per un settimana ideale.
Lunedi
Il primo giorno di qualunque dieta è molto importante perché deve settare un nuovo tono per l’organismo ed in particolare per la tiroide che è il nostro focus.
Al primo giorno quindi può andare bene una colazione leggera fatta con uno yogurt e delle fette biscottate impreziosite con della marmellata.
Per spuntino di mezza mattinata andrà benissimo un frutto di stagione accompagnato da una manciata di frutta secca: noci e noci brasiliane (evitate le mandorle e i pinoli).
A pranzo sarà molto utile mangiare un piatto di pasta ai sapori del mare(degli spaghetti allo scoglio, ad esempio), come secondo piatto ancora pesce a scelta con contorno di insalata verde.
Per merenda si potrà mangiare una banana mentre per cena si opterà per una crema di verdura accompagnata da verdura cruda e frutta di stagione
Martedì
Nel secondo giorno per colazione andremo a farci un bel tè caldo accompagnato da una fetta di crostata realizzata con frutta di stagione non cotta.
Per spuntino di mezza mattinata invece si opterà per un bicchiere di latte parzialmente scremato, da sorbire freddo o caldo in base alle preferenze personali. Anche un po’ di frutta secca non guasta.
A pranzo si potrà degustare un buonissimo riso con verdure (ad esempio un risotto ai carciofi), accompagnato come secondo piatto da formaggio fresco e verdure crude.
Per merenda una tisana a piacere, mentre per cena andremo a mettere in tavola delle uova al tegamino accompagnate da un’insalata verde e della frutta di stagione.
Mercoledì
Il terzo giorno si apre con una colazione piuttosto leggera: un bicchiere di latte parzialmente scremato, da sorbire freddo o caldo in base alle preferenze personali. Gallette di riso e un poco di marmellata.
Per lo spuntino di mezza mattinata si torna alla manciata di frutta secca accompagnata da un bel succo di frutta senza zucchero, meglio se una spremuta realizzata in proprio.
A pranzo andremo ad abbinare una bella zuppa di cereali ad un secondo a piacere a base di carne con contorno di verdure cotte al vapore.
Mentre per la merenda ci potremo concedere un tè caldo senza zucchero assieme ad un frutto di stagione a nostra scelta. A cena si andrà a mettere in tavola un bel branzino al forno accompagnato da verdura cotta al vapore.
Giovedì
Nel quarto giorno di questo menu molto vario si avrà a colazione il ritorno dello yogurt accompagnato da una fetta di crostata realizzata con frutta di stagione non cotta.
Per lo spuntino di mezza mattinata andremo ad accompagnare alla frutta secca anche un bella banana. Mentre per pranzo metteremo in tavola un risotto di mare, seguito da una sogliola (ad esempio “alla mugnaia” o semplicemente cotta al forno) ed un contorno di insalata verde.
A merenda un bicchiere di latte scremato ed un frutto a vostra scelta. Mentre per cena andremo a consumare una minestra brodosa seguita da una porzione di formaggio fresco e una frutta di stagione.
Venerdì
Nel quinto giorno si inizierà la giornata con una colazione che comprende un tè caldo accompagnato da fette biscottate impreziosite da marmellata.
Spremuta di frutta senza zucchero come spuntino. Mentre a pranzo della pasta a condimento semplice (ad esempio “formaggio e olio” o con solo un po’ di passata di pomodoro), accompagnato da petto di pollo “ai ferri” e insalata verde.
Come merenda una tisana accompagnata da un frutto di stagione. Per cena invece una costata di manzo accompagnata da verdure di stagione cotte al vapore.
Sabato
Il sesto giorno inizia con una colazione a base di fiocchi d’avena e yogurt o latte fresco parzialmente scremato. Per lo spuntino di mezza mattinata si opterà per 1 frutto di stagione.
A pranzo si andrà a mettere in tavola un risotto di zucchine seguito da una bistecchina di maiale, ben cotta, con contorno di legumi cotti al vapore.
Per merenda un succo di frutta non zuccherato. Per cena petto di pollo e verdure al vapore.
Domenica
Il settimo ed ultimo giorno di questa dieta per ipotiroidismo inizierà con una colazione in cui rientra lo yogurt questa volta accompagnato da sottili fette di pane integrale spalmate di marmellata.
Spremuta di frutta non zuccherata a metà mattinata. Per pranzo delle linguine con la polpa di granchio, seguite da un trancio di tonno cotto al forno e da un’insalata verde.
A merenda un frutto di stagione e una tisana a piacere. Per cena invece si andrà una zuppa di legumi accompagnata da verdura cotta e da frutta di stagione.
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