Abbinato ad un Freisa d’Asti Doc, perchè come dice il proverbio “il riso nasce nell’acqua e muore nel vino!” |
Con la rubrica Quanti modi di fare e rifare, oggi ci siamo ritrovate in una cucina piemontese a preparare questa minestra di porri con il riso, che ognuno di noi poteva reinterpretare.
Pare che l’origine di questo piatto risalga al Medioevo, quando gli orti si trovavano nella periferia di Asti, nella fertile piana del Tanaro, ed erano coltivati soprattutto ad aglio e porri.
Gli ultimi vecchi ortolani d’Asti hanno dato questa ricetta agli autori del libro “le Ricette Regionali Italiane” edito da Solares.
Questo piatto è molto gustoso, digeribile ed economico, infatti si possono utilizzare eventuali avanzi di formaggio.
Ho preferito prepararlo come un classico risotto e utilizzare un formaggio tipico, la toma piemontese e la fontina, un classico della Val d’Aosta, ma dal sapore e profumo inconfondibile. Una gran bella sorpresa, ma prima o poi lo farò anche nel classico modo degli ortolani d’Asti… Promesso!
Ingredienti per 4 persone
320g di riso Arborio
150g di porro mondato
1 patata media pelata e grattugiata
50g di burro
100g di toma piemontese
150g di fontina
1 litro di brodo vegetale
2 cucchiai di olio evo
noce moscata
sale e pepe
Con questa ricetta partecipo a Quanti modi di fare e rifare