Oggi non potevo mancare a quest’appuntamento con la rubrica l’Italia nel Piatto , che ogni 20 del mese ci permette di scoprire ricette tradizionali di tutte le regioni d’Italia.
Il tema di Novembre e’ : Piatti a lunga cottura.
Un must per ricordare la nostra tradizione, dal sapore antico, la braciola con l’uovo si classifica nelle ricette tradizionale della Campania con riferimento maggiore nell’entroterra. Era il piatto della domenica dei contadini dopo una settimana di duro lavoro nei campi. Oggi molti ricercatori ci consigliano di limitare il consumo di carne perché e’ una della cause principali delle malattie tumorali, mia nonna mi raccontava spesso che tempo fa la carne era un lusso e solo i più benestanti poteva mettere la braciola nel “tiano”.Molti sapete che ci mettevano???
La zizza, si proprio così parte del seno della mucca. Io ne ricordo ancora vagamente il gusto e sapore …..buonissimo, magari se ne riuscirò a trovare quella buona e genuina di zizza, ne farò un post.
Una cottura lunga e lenta che partiva dal primo mattino, quel soffritto di cipolla inebriava strade e il profumo veniva avvertito da tutti i passanti, era la base per il sugo della domenica Il pomodoro era quello coltivato nei campi incontaminati, passato e imbottigliati durante l’estate, un metodo che ancora oggi usiamo. Non è passato nemmeno ½ secolo ma le trasformazioni sono evidenti, vorremmo tornare indietro con il tempo ma non si puo’, l’uomo in questi anni ha fatto davvero tanti danni, sta distruggendo il mondo.
Il tema di Novembre e’ : Piatti a lunga cottura.
Un must per ricordare la nostra tradizione, dal sapore antico, la braciola con l’uovo si classifica nelle ricette tradizionale della Campania con riferimento maggiore nell’entroterra. Era il piatto della domenica dei contadini dopo una settimana di duro lavoro nei campi. Oggi molti ricercatori ci consigliano di limitare il consumo di carne perché e’ una della cause principali delle malattie tumorali, mia nonna mi raccontava spesso che tempo fa la carne era un lusso e solo i più benestanti poteva mettere la braciola nel “tiano”.Molti sapete che ci mettevano???
La zizza, si proprio così parte del seno della mucca. Io ne ricordo ancora vagamente il gusto e sapore …..buonissimo, magari se ne riuscirò a trovare quella buona e genuina di zizza, ne farò un post.
Una cottura lunga e lenta che partiva dal primo mattino, quel soffritto di cipolla inebriava strade e il profumo veniva avvertito da tutti i passanti, era la base per il sugo della domenica Il pomodoro era quello coltivato nei campi incontaminati, passato e imbottigliati durante l’estate, un metodo che ancora oggi usiamo. Non è passato nemmeno ½ secolo ma le trasformazioni sono evidenti, vorremmo tornare indietro con il tempo ma non si puo’, l’uomo in questi anni ha fatto davvero tanti danni, sta distruggendo il mondo.
Ingredienti:
450 gr. di carne per braciola
2 uova sode
pinoli
uva passa
pepe
aglio
prezzemolo
sale
Ingredienti per il sugo :
2 fette di guanciale
Sugna
Cipolla
Super passata di pomodoro Home made
450 gr. di carne per braciola
2 uova sode
pinoli
uva passa
pepe
aglio
prezzemolo
sale
Ingredienti per il sugo :
2 fette di guanciale
Sugna
Cipolla
Super passata di pomodoro Home made
Procedimento:
La braciola, da noi al “”sudde”", e’ un involtino ripieno con le spezie, in Italia invece il termine braciola la si usa per la costolette “(custatella)” di maiale.
Ho posta la fetta di carne aperta a libro su un piano e l’ho ripiena con aglio,, prezzemolo, pepe, uva passa sale e due uova sode.Ho chiuso le fette, arrotolandole come un involtino e le ho strette e sigillate con dello spago e un ferretto.
In una pentola di creta , ho fatto sciogliere il guanciale a fuoco lento, ho aggiunto poi un 1/2 cucchiaio di sugna e la cipolla che ha soffritto per un paio di minuti.A questo punto ho disposto la braciola nella pentola di creta e l’ho fatta rosolare lentamente per 3-4 minuti.Ho aggiunto la super passata di pomodoro fatta in casa, ho aggiunto l’acqua e il sale e ho fatto cuocere per 5-6 ore a fuoco lento.
Una volta pronto il sugo, potete condirci la pasta, e come tradizione vuole devono essere ZITI lunghi da spezzare.
E adesso…correte nelle altre regioni d’Italia!!! Non potete perderle:
Valle D’Aosta- Fessilsuppu, zuppa di Issime -
Piemonte – Tonno di coniglio
Lombardia – Salàmin e Custine cun le Verse-
Trentino Alto Adige - Gulash di manzo alla trentina
Friuli Venezia Giulia – Minestron de risi e patate -
Emilia Romagna – Ragù alla Bolognese -
Liguria – Menestron co-o pesto -
Toscana – Chiocciole alla nepitella
Umbria – Porchetta
Marche – Vincisgrassi alla marchigiana
Abruzzo -Trippa alla pennese-
Molise -Ragù misto di maiale-
Puglia – Brasciole alla barese
Basilicata – Pane di Matera
Sicilia – Stracotto alla palermitana
Sardegna – Zuppa di fave e spinaci