di Marco Benvenuto
Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche opinione con Fabio Cusin, amministratore delegato di Ticket Gemeaz, genovese anche se oggi trapiantato nella Milano degli affari. Una chiacchierata molto informale, nella rinnovatissima sede de ( La Cusina ), che si trova al primo piano del grattacielo WTC, nel centro direzionale di San Benigno.
Fabio Cusin e Marco Benvenuto
Tra un risotto di pregevole fattura e fusilli mantecati a dovere, serviti con grande cortesia nella saletta dedicata agli eventi che gode della supervisione di Ivano Ricchebono, recente ed unica “stella” genovese. Dicevamo che, sulla base di queste premesse, è stato facile rimanere affascinati dalla proposta di livello che la Cusina porta avanti in tema di ristorazione collettiva.
Una premessa che funge da entreè: la storia di Ticket Gemeaz è strettamente intrecciata con quella di Gemeaz Cusin, storica azienda italiana che per circa 60 anni ha lavorato nel mercato del catering svolgendo un ruolo di primo piano nella ristorazione aziendale in Italia. Tra i tanti primati di Gemeaz Cusin ci sono la prima mensa aziendale gestita, il primo ristorante self service e soprattutto l’introduzione del buono pasto. Nel 2012 l’attività di ristorazione collettiva di Gemeaz è entrata a far parte del gruppo francese Elior, divenuto poi Elior Gemeaz, mentre Ticket Gemeaz è stata rilevata da Più Buono S.r.l., rimanendo così un’azienda tutta italiana.
“Quando abbiamo deciso di portare la nostra filosofia in termini di gusto anche a Genova – ci ha raccontato Fabio Cusin – abbiamo scommesso su questa struttura che esisteva già da tempo ma che volevamo necessariamente rivoluzionare”. ( La Cusina vista da Zena a Toua )Da qui un deciso salto di qualità rispetto alla media generale della ristorazione collettiva su piazza. Un esempio su tutti: il beverage a disposizione della clientela così come un’ampia scelta di caffè e tisane.
Ma non solo: grande attenzione ai valori nutrizionali e calorici ma anche alla tradizione del territorio, senza mancare di esplorare le specialità di altre regioni e paesi. In arrivo anche una collaborazione con il marchio “Cuore di mamma” che permetterà, a fronte di un un minimo sovraprezzo, un salto ulteriore in termini di esperienza palatale.
E’ orgoglioso Fabio Cusin quando ci dice <<Il pane che sta mangiando – e stiamo addentando un boccone di saporito pane integrale – lo sforniamo ogni mattina >>.