Radda, comune del Chianti Storico di 80 km quadrati e circa 1700 abitanti, di cui il 30% occupati in agricoltura. Con un livello altimetrico che spazia dai 280 metri della piana di Lucarelli, fino agli 845 metri del Monte Querciabella, fra colline che si delineano fra il tratto iniziale delle valli della Pesa e dell’Arbia.
Territorio abitato e coltivato fin dall’epoca etrusca come testimoniano i ritrovamenti presso il Poggio alla Croce, sulla via per Castellina, dove è stato rinvenuto un arcaico torchio per l’uva a dimostrazione che da sempre si conosce la straordinaria vocazione del territorio per la produzione di vino.
Vocazione spiegata tecnicamente dal brillante lavoro dell’agronomo Andrea Frassineti che delle vigne e dei vari terreni di Radda conosce ogni segreto, pregio e virtù in funzione del vitigno sangiovese, qui in una massima espressione caratteriale.
L’introduzione di Roberto Bianchi, il saluto del sindaco Pier Paolo Mugnaini, di Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico e la scheda territoriale ottimamente curata da Andrea Frassineti, ha spianato la strada ad una degustazione verticale delle aziende raddesi con l’annata 2013 e alle varie definizioni di vino negli spazi di ogni singola azienda.
“Vignaioli di Radda” è un appendice per i più addentro ai lavori della più popolare festa del vino raddese (Radda nel Bicchiere) che si svolge oggi e domani per le vie del paese.
Un associazione dei produttori che raccoglie l’insieme delle aziende del territorio comunale che vanno dal piccolo produttore con meno di un ettaro di vigna, passando per i poco più grandi e, salendo nella scala dei numeri, negli oltre cento ettari vitati del Castello di Albola.
Cosa rara trovare armonia, allegria, amicizia, voglia di fare (insieme) come accade con le aziende vitivinicole del comune di Radda in Chianti, unitamente ad una Pro – Loco che lavora a mille all’ora.