In Italia è legale acquistare la cannabis light fin dal 2016. Il commercio di prodotti a base di canapa legale ha avuto un vero e proprio boom e questi articoli sono acquistabili in numerosi shop, sia fisici che online, ad esempio su Justbob, leader italiano del settore.
Ma cosa fare se si è pronti a partire verso altri Paesi dell’UE e non si vuole rinunciare a portarla con sé? Si corrono dei rischi giudiziari?
In questo articolo spiegheremo a quali aspetti bisogna fare attenzione se si vuole viaggiare all’interno dell’UE senza rinunciare alla cannabis light.
Acquistare la cannabis light: è davvero legale?
Il primo scoglio da superare se si è intenzionati a viaggiare dall’Italia verso gli altri Paesi europei portando con sé la cannabis light è l’acquisto del prodotto nel Bel Paese.
La legge n. 242 del 2 dicembre 2016 ha sancito la legalità della coltivazione di varietà di cannabis contenenti una percentuale di THC non superiore allo 0,2%. La norma indica anche tutte le possibili destinazioni d’uso del prodotto.
In seguito alla promulgazione di questa legge diverse aziende hanno avviato la produzione e il commercio di prodotti a base di cannabis light, tra i quali hanno avuto particolare successo le infiorescenze.
In questo modo si è sviluppato un comparto industriale che ha generato ricchezza e creato numerosi posti di lavoro, ma che si trova periodicamente sotto attacco da parte delle forze politiche ostili alla canapa legale che vorrebbero fosse considerata una droga al pari della marijuana.
La poca chiarezza della normativa italiana in materia fa sì che la questione rimanga incerta e che le aziende del settore possano correre rischi giudiziari nonostante operino in modo perfettamente legale.
Inoltre, per lo stesso motivo, acquistare prodotti a base di cannabis light è considerato lecito solo a scopo collezionistico. Se si viene colti mentre la si consuma, nonostante sia un prodotto legale c’è sempre il rischio di incorrere in sanzioni amministrative, anche se, nella maggior parte dei casi, la giustizia tende a tollerare questi comportamenti.
Trasporto di cannabis light in porti e aeroporti: quali sono i rischi
In base a quanto è stato detto finora, è evidente che occorre essere molto prudenti quando si porta con sé la cannabis light al momento di partire verso altri Paesi europei.
Sia nei porti che negli aeroporti sono frequenti i controlli antidroga, effettuati quasi sempre con l’ausilio dei cani molecolari che possono facilmente identificare chi è in possesso di cannabis light.
Per non essere vittima di fraintendimenti è opportuno trasportare questi prodotti sigillati all’interno della loro confezione originale che reca tutte le informazioni necessarie alle forze dell’ordine per capire se si tratta di una sostanza legale o no.
Purtroppo questo accorgimento a volte non è sufficiente e c’è sempre il rischio di sequestro della cannabis da parte delle autorità portuali o aeroportuali al fine di verificare l’effettiva composizione del prodotto. Per questo la scelta migliore, quando si decide di viaggiare e non si vuole rinunciare alla canapa light, è quella di acquistarla direttamente nel Paese di destinazione, sempre che lì la vendita sia legale.
E qui arriviamo a un altro punto cruciale della questione: la cannabis light non è legale in tutti i Paesi europei. Per questo è bene informarsi preventivamente sulla normativa del Paese di destinazione in modo da evitare brutte sorprese.
Le normative sulla cannabis light in Europa
Come noto, lo status legale della cannabis all’interno della UE può variare notevolmente da Paese a Paese.
In alcune nazioni, oltre al consumo della varietà light, è tollerato anche quello delle varietà ad alta concentrazione di THC, quella che comunemente è chiamata marijuana. Tra questi:
-
i Paesi Bassi: nonostante la presenza dei Coffee Shop, la marijuana è illegale, anche se il suo consumo viene tollerato e il possesso e la coltivazione di piccole quantità non è punito dalla giustizia olandese. La cannabis light è perfettamente legale e può essere acquistata senza problemi;
-
il Lussemburgo: anche in questo Paese la cannabis light è legale. Per quanto riguarda la marijuana, di recente è stata promulgata una legge che consente di coltivare fino a quattro piantine in casa. Resta illegale produrla e detenerla per cederla a terzi.
Diversi altri Paesi, però, hanno emanato normative proibizioniste anche nei confronti della cannabis light, come l’Austria, l’Ungheria e la Svezia.
Fare un elenco esaustivo della legislazione sulla canapa light in tutti i Paesi dell’UE in questo articolo non sarebbe di particolare utilità in quanto le normative in materia tendono a mutare molto rapidamente anche in base alla situazione politica locale.
In conclusione
Abbiamo spiegato a quali aspetti è opportuno fare attenzione quando si sceglie di viaggiare portando con sé la cannabis light.
Non in tutti i Paesi UE è consentito il possesso e il consumo di questo prodotto. Poiché le normative possono cambiare in maniera anche drastica è bene tenersi costantemente aggiornati così da non rischiare problemi giudiziari.