Il famoso detto “/redirect.php?URL=lasciarsi infinocchiare” pare abbia origini tardo medievali e deriva dall’abitudine di contadini e oste che offrivano spicchi di finocchio ai viaggiatori che arrivavano dalle città diretti nelle campagne per acquistare buon vino. Il finocchio contiene sostanze aromatiche che anestetizzano un poco le papille gustative, quindi gli spicchi offerti da contadini ed osti, lasciavano un gradevole sapore in bocca, che persisteva e che faceva sembrare buono anche il vino più scadente… Da questa credenza pare arrivi il famoso detto. Amo la storia e anche queste piccole curiosità.
- Pulite le verdure. Versate nel boccale: 400 gr di finocchi tagliati a listerelle, la carota tagliata a rondelle, le patate pelate e tagliate a tocchetti non troppo grandi. Aggiungete 700 gr di acqua naturale, il dado vegetale, il sale grosso e una generosa spolverata di pepe (facoltativa) e fate cuocere: 35 minuti a 100° a Velocità Soft.
- Terminata la cottura, frullate: 20 secondi, Velocità 8-9.
- Aggiungete la panna da cucina e frullate ancora 8 secondi a Velocità 5.
- Trasferite la vellutata di finocchi e carote in una zuppiera e portate in tavola. Potete servirla con crostini di pane oppure pane abbrustolito a fette.
Una vellutata che conquisterà i commensali e che potete preparare anche per chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana, con l’unica accortezza di sostituire la panna da cucina fatta con latte vaccino, con panna vegetale di soia o di riso.
Un comfort food che sarà apprezzato da grandi e piccoli. Potete servire questa vellutata anche in piccole ciotole monoporzione, in versione antipasto caldo.