La musica è una legge morale
essa dà anima all’Universo
ali al pensiero
slancio all’immaginazione
fascino alla tristezza
impulso alla gioia
e vita a tutte le cose
Essa è l’essenza dell’ordine
ed eleva ciò che è buono, giusto e bello
di cui è la forma invisibile
ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna
(Platone)
Non so quali siano le vostre abitudini durante queste forzate serate casalinghe, io viaggio tra Netflix, un buon libro, qualche selezionato programma di informazione e alcuni dei concerti in onda su Rai5. Una delle chiusure che più patisco, insieme a quelle dei musei e dei teatri, è quella delle sale da concerto. Anche se è molto triste vedere, attraverso lo schermo televisivo, quelle splendide e accoglienti sale totalmente prive di pubblico, è sempre meraviglioso perdersi tra le note musicali. Ad esempio, mercoledì scorso, ho assistito al concerto di Beatrice Rana, una pianista eccelsa. Questa giovane stella del pianismo internazionale, infatti, è stata protagonista di un concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, registrato all’inizio di questo mese all’Auditorium Parco della Musica di Roma appositamente per la Rai. Posso solo immaginare lo stato d’animo degli artisti nell’esibirsi in queste condizioni particolari, il senso di vuoto dato dall’assenza del pubblico, il silenzio assordante dei mancati applausi, le emozioni contrastanti, il distanziamento sociale tra loro sul palco, ma al tempo stesso la grande commozione provocata dalla bellezza delle partiture affrontate. In questo particolare momento la musica classica sta soffrendo, poiché la sua unicità risiede proprio nelle esecuzioni live, l’emergenza però è riuscita ad assegnare un nuovo volto a questo genere musicale ancora troppo di nicchia, arrivando a coinvolgere attraverso il piccolo schermo un pubblico più ampio, anche se ovviamente resta la sostanziale differenza tra l’ascolto dal vivo, con la percezioni di ogni minima sfumatura, e quello in casa tramite TV. Purtroppo, in questo momento reinventarsi sembra d’obbligo per tutti, reinventarsi ed adattarsi … ma in questo strano tempo sospeso che stiamo vivendo la musica rimane la carezza dell’anima di cui non posso privarmi, come non posso rinunciare ad un dolce, magari semplice, che allieti il mio buongiorno e l’inizio di una nuova settimana.
Ingredienti
per uno stampo da 23 cm
150 gr di farina 00
20 gr di Nesquik solubile
120 ml di latte fresco intero
60 gr di burro
6 gr di lievito per dolci
150 gr di zucchero semolato
3 uova bio
Zucchero a velo per decorare
Procedimento
In un bricco, mettete a scaldare il latte con il burro a pezzetti e non appena il burro si sarà ben sciolto, spegnate il gas e fateci sciogliere dentro il Nesquik mescolando, lasciate da parte. Montate con le fruste elettriche, o in planetaria, le uova con lo zucchero fino a quando il composto non sarà triplicato di volume, chiaro e molto spumoso. Trasferite la massa montata in una ciotola e, con l’ausilio di una spatola in silicone, iniziate ad incorporare la farina che avrete precedentemente setacciato con il lievito. Versate le polveri poco alla volta, mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Quando la farina si sarà ben incorporata, riaccendete la fiamma sotto il latte e Nesquik e scaldatelo, ma non eccessivamente. Aggiungete il latte al composto, versandolo a filo, poco per volta, lasciandolo cadere dai bordi della ciotola, mescolate delicatamente, sempre con l’aiuto della spatola, con movimenti ampi e lenti dal basso verso l’alto. Imburrate ed infarinate uno stampo da 23 cm di diametro, versate il composto e fate cuocere in forno statico a 175° per 30 minuti. Una volta fredda guarnite con zucchero a velo. Conservate la torta sotto la classica campana di vetro, rimarrà super soffice per almeno tre quattro giorni. Buon appetito!