Caprera vale una levataccia una volta nella vita.
A dirla tutta, l’intero Arcipelago de La Maddalena, varrebbe più levatacce nel corso della vita.
Acque cristalline, natura incontaminata, profumi di macchia meditterranea, rocce erose dal vento e calette strepitose, spiagge di sabbia bianca finissima con acqua trasparente.
Le isole sono 62 in tutto, tra le quali Budelli, Santa Maria, Santo Stefano, Spargi e Razzoli, raggiungibili solo con il gommone o con i barconi strapieni di turisti che effettuano gite di una giornata, mentre le principali sono La Maddalena e Caprera, nelle quali ci si puo’ spingere comodamente in macchina tramite traghetto.
Prima Tappa: Il Porto di Palau
Il porto di partenza è
Palau e, una volta arrivati in porto, basta scegliere quale compagnia di navigazione prendere:
Delcomar o MaddalenaLines e fare il biglietto nell’adiacente stazione marittima. Non preoccupatevi, qui è tutto molto piccolo, a misura d’uomo e durante l’alta stagione è pieno di personale che vi aiuta nelle operazioni di imbarco.
I traghetti partono con circa 15 minuti di frequenza (sempre in alta stagione) e se per caso, non riusciste a fare il biglietto, basterà consegnare un documento di identità al personale e, una volta sbarcati a La Maddalena, vi recherete alla biglietteria del suo porto per completare le operazioni di pagamento della tratta.
Dopo 20 minuti di traversata, dal traghetto osserverete una vista fantastica sulla costa, sbarcarete sull’isola più grande dell’Arcipelago: La Maddalena.
All’uscita del porto, svoltate a destra, percorrete tutto il lungomare, per una veloce panoramica del paese e seguite le indicazioni per Caprera.
Arriverete a una strada, un lungo istmo di terra sottile che collega La Maddalena a Caprera.
Attraversatelo, e in un momento vi ritroverete nella natura più selvaggia.
Seconda Tappa: Un bagno tra le acque cristalline
Qui avrete una vasta scelta di calette e spiagge da frequentare.
Il mio consiglio è di evitare la Spiaggia del Relitto, perchè in qualsiasi periodo della stagione estiva è sempre piena di bagnanti.
Ci sono anche bellissime calette, molto famose, Cala Coticcio soprannominata Tahiti, Cala Francese e Cala Napoletana, che non hanno molto da invidiare alle più rinomate Maldive, ma dato che per raggiungerle ci vuole molto cammino, in alcuni casi anche 45 minuti, e sopratutto sotto il sole, vi sconsiglio di non praticarle. In alta stagione rischierete di fare tanta fatica per poi non trovare neanche un angolino di spiaggia per il vostro asciugamano.
Arrivati in cima alla strada, dove c’e’ il bivio per il Compendio Garibaldino, svoltate a destra e, percorrete la via, oltre lo sterrato fino in fondo. Intanto prendetevi uno scorcio di panorama dell’isola: abbassate i finestrini, spegnete la radio e ascoltate il silenzio, la pace, la tranquillità.
Una volta arrivati a
Punta Rossa, in pratica dove finisce la strada, lasciate l’auto e prendetevi un piccolo scorcio di questo borgo militare abbandonato che si trova davanti a voi.
Molto fatiscente, certo, ma dal fascino antico.
Qui in primavera, si compiono ottime passeggiate per godere di splendide vedute dell’arcipelago, natura incontaminata e sopratutto protetta! Ricordatevi che Caprera si trova in un Parco Marino Protetto.
Ora tornate sui vostri passi e infilatevi nel primo sentiero “lato monte”.
Pochi metri e vi troverete in un paradiso.
Una spiaggia, non molto grossa, semi riparata dal vento di maestrale, vi appare in pendenza.
Una piccola pineta, che offre attimi di ombra ristoratrice, sotto il solleone agostano, sembra voler proteggere la cala.
Fiori, gigli di mare, mi raccomando assolutamente da non toccare! perchè servono a mantenere l’equilibrio naturale delle dune di sabbia - cisto, ginestre, aglio selvatico, giunchi e pini.
- Momento predicozzo, ma doveroso -
Ricordatevi, che L’arcipelago di La Maddalena, è un parco protetto, quindi è vietato estirpare qualsiasi pianta, fiore o arbusto (tanto a casa s’ammosciano e non ve ne fate più nulla)
Portatatevi un posacenere, o quello che volete, per raccogliere le cicche. (sono stufa di raccattare cicche altrui sulle spiagge, finirà che noi fumatori educati, ci rimetteremo e non potremmo più goderci la nostra bionda al mare)
Non lasciate rifiuti sull’arenile! Avrei spaccato la testa a una famigliola allegra, bottiglie, cicche e pacchetti di sigarette abbandonati alla loro levata dalla spiaggia!
E sopratutto, usate il buon senso e l’educazione, sempre e comunque ovunque.
Rilassatevi, godetevi natura e mare.
Nuotate nelle acque cristalline.
Arrivata all’ora di pranzo, smontate baracche e burattini e ritornate alla macchina.
Invertite la marcia e dirigentevi nuovamente verso la strada asfaltata principale.
A metà pineta, una sorpresa vi aspetta.
Alla prossima puntata.
Satellite Sardegna, è anche:
Altre ricette simili a questa: