Le uova rosse di Pasqua – Oua rosii de Paste

 


Che bei ricordi che ho, quando da piccola, con la mamma si preparavano tutte le specialità per il pranzo di Pasqua!
La tradizione dice che il giovedi santo si dipingono le uova e si fa l’impasto per i dolci tipici: “cozonac” e “pasca”. 
Sono dolci a base d’impasto lievitato. Il “cozonac” è ripieno di noci e lokum e si fa sia a Natale che a Pasqua. La ricetta la trovate qui .
La “pasca” invece, tipico dolce pasquale, è ripiena di ricotta vaccina e uvetta sultanina. La ricetta la trovate qui .
La mamma si svegliava presto, verso le cinque del mattino e iniziava a impastare, (rigorosamente a mano) cosi l’impasto lievitava tranquillamente al caldo. Quando mi svegliavo io, la casa era già immersa nei più bei profumi di vaniglia e scorza d’arancia. Non vedevo l’ora di vederli usciti dal forno per assaggiarli. Non si fa, perché si mangiano il giorno della Pasqua, ma la mamma lo tagliava e ce lo faceva assaggiare.

Nella mia famiglia sono sempre state presente sulla tavola di Pasqua, le uova dipinte, come sui tavoli di tutti i cristiani ortodossi.
Solo ed esclusivamente rosse e dipinte in maniera naturale, con sfoglie di cipolla gialla e rossa. La prima sfoglia, quella più fine. 

Si lavano le uova con una spugnetta per rimuovere tutti i residui e si asciugano con carta de cucina. inoltre, abbiamo bisogno di: collant molto leggeri (nuovi ovviamente), forbici, filo.

 

Su ogni uovo si mette una fogliolina (con la parte liscia poggiata sul uovo, quindi le nervature in superficie), si racchiude in un pezzo di collant (nuovo e quindi pulito), e si lega con un filo. Si stringe bene il collant in modo da fare attaccare bene la fogliolina e di farla stare ferma attacata all’uovo. Per fare attacare bene la fogliolina in modo da tenerla ferma, si puo bagnare con un goccio d’acqua.

In una pentola si mettono delle sfoglie di cipolla gialla e rossa (ci vogliono tante per ottenere un bel colore) e si fanno bollire per circa un’ora in moda da rilasciare il colore.


Si tolgono le sfoglie dalla pentola, si filtra l’acqua e si lascia raffreddare. Quando l’acqua si è raddreddata, si mettono due cucchiai di aceto bianco (serve per fissare il colore) e si poggiano con cura le uova.

 

Si mettono quindi a bollire a fuoco piano, in modo da non rompersi. Dieci minuti da quand l’acqua inizia a bollire.
Una volta bollite si passano sotto l’acqua fredda e si leva subito il pezzettino di collant e le foglioline. 

Si passa un pezzettino di lardo su ogni uovo, in modo da far diventare il guscio bello lucido.
Si sistemano le uova in un cestino e si aspetta il santo giorno di Pasqua per poterle mangiare e di dire la tradizionale frase…”Cristo è risuscitato!”

La tradizione è salva anche quest’anno e io sono ben felice di poter insegnare a mio figlio che la Pasqua, come il Natale, va onorata anche attraverso le tradizioni. Bisogna ripartire da qua, dalle basi, soprattutto oggi…. Pandemia, guerra e notizie tristi ci travolgono ogni giorno. Facciamo vivere ai nostri bimbi momenti di spensieratezza, di leggerezza, di vita normale anche attraverso la cucina.

  

 


Româna

La mine in familie, ouale rosii au fost intotdeauna prezente pe masa de Pasti, ca pe masa tuturor crestinilor ortodocsi si s-au vopsit intotdeauna natural, cu coji de ceapa galbena si rosie.
Numai oua rosii, nu de alte culori. 
Cojile trebuie stranse din timp, ca sa fie suficiente pentru toate ouale pe care vrem sa le vopsim. Doar prima coaja din exterior, aceea mai subtire.
Mama ma trimitea mereu in gradina din fata blocului, cu o punguta, sa strang frunzulite frumoase de pus pe oua. Si ce frumos mai mirosea acolo printre copaci infloriti si verdele proaspat de primavara!

Ouale le-am sters cu un burete si apa, am aplicat apoi pe fiecare ou cate o frunzulita, dupa care le-am invelit pe fiecare in ciorap, am legat si apoi am taiat ciorapul. Ciorapul trebuie intins bine asa incat sa nu se miste frunzulita, sa stea ferma.

Am clatit cojile de ceapa, le-am pus la fiert timp de o ora asa incat sa lase culoarea. Dupa ce au fiert am scos cojile, am strecurat apa si am lasat-o la racit. 

Cand apa s-a racit, am pus doua linguri de otet alb (pentru a fixa culoarea) si am pus toate ouale. Trebuie sa fiarba zece minute din momentul in care apa incepe sa fiarba.

Cand ouale s-au fiert, le-am scos si le-am pus sub jet de apa rece, am scos ciorapul, frunzulita si le-am sters cu un servetel. Le-am dat luciu cu o bucatica de slanina.

Traditia a fost onorata si anul asta, de acum asteptam Pastele.


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