La Dolce Creola

Dolce Creola di Iginio Massari @monsieurtatin.blogspot.it

Creolo

“Il termine e le sue varianti in altre lingue (crioulo, créole, kriolu, criol, kreyol, kriulo, kriol, krio, etc.) possono far riferimento a:
- una persona di origine europea nata nelle colonie spagnole, francesi o portoghesi d’America
- un meticcio nato da un genitore indigeno ed uno bianco, in particolare nelle Antille e nell’America centromeridionale
- una lingua creola, ossia un linguaggio nato da un pidgin di lingue europee e locali nelle colonie, o tra lingue originali diverse.
In alcuni paesi, il termine è poi spesso associato ad altri significati:
- negli Stati Uniti, ai meticci della Louisiana, con particolare riferimento a New Orleans
- in Venezuela e nel Centro America, a persone, animali o cose di origine locale (come il termine castizo in Spagna).” (Fonte: Wikipedia).

Ma in questo caso, solo una splendida ciambella di una grande Maestro, profumata di rum, limone e zucchero di canna.


Dolce Creola

(Ricetta di Iginio Massari)

Dosi per uno stampo da kugelhupf da 24cm di diametro
200g di burro
200g di zucchero a velo
100g di amido di riso
1g di sale
1g di scorza di limone grattugiata
25g di rum scuro
100g di tuorlo (circa 5 da uova medie)
125g di uova intere
5g di baking
115g di farina 00
Per la finitura
q.b. zucchero scuro di canna (per me demerara)

Procedimento

Nella bacinella della planetaria (con la foglia) o con uno sbattitore casalingo montare il burro morbido, ma ancora plastico, lo zucchero, il sale e la scorza del limone e montare a schiuma.
Incorporare il rum e poi l’amido di riso setacciato, i tuorli e le uova alternandoli alla farina setacciata due volte con il lievito.
La massa deve presentarsi lucida, con un buon volume e non separata o leggermente granulosa.
Versare il composto nell’apposito stampo con il buco centrale, precedentemente imburrato e inzuccherato con lo zucchero scuro di canna e cuocere a 180 °C per 50 minuti.

Dolce Creola di Iginio Massari @monsieurtatin.blogspot.it
Dolce Creola di Iginio Massari

Il sig Tatin consiglia
Questa volta ho riportato pari pari la ricetta del Maestro, senza dare alcuna interpretazione al procedimento. Secondo me è perfetta così. Ricordatevi solo che, per le masse montate al burro come questa che contengo tanto burro ma anche tanti liquidi di: 1) lavorare gli ingredienti tutti più o meno alla stessa temperatura, 2) non usare troppa forza nella lavorazione e non mescolare a lungo la massa per evitare la formazione di glutine (ma la presenza dell’amido già vi aiuterà molto) 3) alternare per bene le poveri con i liquidi come indicato nel procedimento: questo eviterà che la massa granisca, cioè che i grassi si separino dalla fase acquosa in piccoli fiocchi di burro rendendo il dolce untuoso una volta cotto. 
Infine un ultimo suggerimento: non saltate il passaggio di rivestire lo stampo non lo zucchero di canna. Questo non verrà assorbito dall’impasto ma formerà una crosticina caramellata molto molto molto piacevole al palato.

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