“La cura consiste nel cucinare” (pane giapponese)

Quello che doveva essere il mio lavoro come psicologa, il luogo in cui accompagno gli altri nella ricerca di calma, equilibrio e chiarezza, è finito per diventare anche la mia terapia, il mio rifugio.
Cucinare e infornare si sono trasformati in uno spazio intimo per mettere ordine nei miei pensieri e affrontare ogni giorno con maggiore serenità e chiarezza. Non esagero se dico che gesti semplici come tritare, mescolare, impastare e aspettare il risultato finale mi hanno insegnato più sulla pazienza, sulla tranquillità e sul controllo dell’ansia di molti manuali di psicologia.
Forse per questo Freud diceva: “la cura consiste nel cucinare”.

In cucina il tempo assume un altro ritmo: non si tratta solo di seguire una ricetta, ogni processo richiede calma e attenzione. Spesso sono i piccoli gesti quotidiani a sostenerci e insegnarci resilienza.
Mentre aspetto che l’impasto lieviti, anche la mia mente riposa. E quando il pane esce dal forno, fragrante e caldo, capisco che non ho semplicemente sfornato del pane: ho creato attimi di pace. Quando siete arrabbiati, o qualcosa e’ andato storto, quando siete pensierosi o avete bisogno di staccare la spina, in un mondo che corre troppo veloce, cucinare ci riporta al presente e ci fa capire che il benessere non arriva sempre da grandi decisioni o da imprese complicate, ma spesso da cose semplici, capaci di fare magia.

Forse non hai mai pensato che la cucina potesse essere un rifugio. Ma la prossima volta che ti sentirai sopraffatto, stanco, confuso… prova qualcosa di diverso: indossa un grembiule, misura gli ingredienti e lasciati trasportare. Scoprirai, forse, che la terapia… “consiste anche nel cucinare”… proprio come diceva Freud. Concentrando la mente su questi semplici atti, sui sapori i profumi si dimenticano la frenesia della vita moderna, le preoccupazioni, i problemi o la tristezza. Cucinare ci aiuta ad avere una mente sempre in forma ed un sistema nervoso sempre calmo

Questo pan brioche in stile giapponese, con il metodo del tangzhong, è davvero delizioso. Richiede un po’ di pazienza, ma ti assicuro che ne vale la pena.

Ingredienti (stampo da plumcake 22–24 cm)

Tangzhong:
25 g farina (della stessa che userai per l’impasto)
120 ml latte (o acqua, ma il latte dona più morbidezza)

Impasto:
350 g farina forte o manitoba (11–13% proteine)
50 g zucchero
6 g sale
6 g lievito secco istantaneo (o 18 g fresco)
120 ml latte tiepido
1 uovo grande
30 g burro morbido a cubetti

Per spennellare
1 uovo sbattuto con 1 cucchiaio di latte

Preparazione

  1. Tangzhong
    In un pentolino mescola la farina con il latte freddo, senza grumi. Cuoci a fuoco medio mescolando fino a ottenere una crema liscia e morbida.
    Togli dal fuoco e lascia raffreddare (puoi coprire con pellicola per evitare la crosticina).
  2. Impasto
    In una ciotola grande mescola farina, zucchero, sale e lievito. Aggiungi l’uovo, il tangzhong freddo e il latte tiepido. Impasta (a mano o con la planetaria con gancio) per 10–15 minuti fino a quando l’impasto risulta elastico. Aggiungi il burro poco a poco e continua a impastare finché diventa liscio, lucido e supera la prova del velo (si stende senza strapparsi).
    Metti in una ciotola unta, copri e lascia lievitare 1–1h30, finché raddoppia di volume.
    Sgonfia delicatamente e dividi in 3 parti uguali. Stendi ogni parte in un ovale, arrotola a cilindro e disponi nello stampo imburrato una accanto all’altra. Copri e lascia lievitare altri 45–60 minuti, fino a quando l’impasto quasi raggiunge il bordo.
  3. Cottura
    Spennella con l’uovo e latte. Cuoci in forno preriscaldato a 175 °C per circa 30 minuti (se scurisce troppo, coprilo con carta alluminio).
    Lascia raffreddare su una gratella prima di tagliare.

Consigli
Se usi farina comune con meno proteine (9–10%), il pane sará buono lo stesso ma non sará possibile che sia tanto soffice come é normalmente questo pane e sicuramente più basso. Meglio usare una farina con almeno 13% proteine.
Il pane rimane morbido per vari giorni grazie al tangzhong. Sará molto piú facile prepararlo con una planetaria, se decidi di impastarlo a mano, dopo aver aggiunto il burro ti consiglio di lasciarlo riposare un pó e poi riprenderlo, sará meno appicicoso e molto piú facile da lavorare.

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