Una voce dall’ombra «Mr Lennon!» e subito dopo sei colpi di pistola, cinque a segno nella schiena di John Lennon, che cade a terra esanime sotto gli occhi della moglie Yoko Ono, all’ingresso del Dakota Building.
L’attentatore Mark David Chapman viene disarmato e bloccato dal portiere del lussuoso palazzo newyorchese (in cui la coppia risiede), mentre una pattuglia della polizia accorsa sul posto preleva il corpo del ferito e lo trasporta al vicino ospedale St. Luke’s-Roosevelt. Qui arriva dopo aver già perso conoscenza e, pochi minuti più tardi, i medici constatano che non c’è più nulla da fare.
Alle 23,07 di lunedì 8 dicembre 1980, il mondo perde qualcosa di più di un bravo musicista: se ne va un pensatore in anticipo sui propri tempi, uno strenuo difensore della pace, dei diritti umani e del dialogo tra diverse culture, ma soprattutto un opinion leader per i movimenti giovanili dell’epoca.
Ciò spiega perché alla notizia della morte si radunano in migliaia davanti all’ospedale e nelle piazze di mezzo mondo, intonando tra le lacrime le immortali note di Imagine e Give peace a chance, due inni alla pace e all’uguaglianza dei popoli.
A loro Yoko Ono chiederà di riunirsi in una…Continua a leggere »
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