Sono stata in Moldova cinque anni fa, e ne ho parlato qui. Ho scoperto un Paese bello e sorprendente, ma soprattutto accogliente. E la piccola Repubblica di Moldova non si smentisce, perché ha davvero un cuore grande e d’oro. Infatti da quando è iniziato il conflitto armato il 24 febbraio scorso, ha accolto tre quarti degli oltre 390.000 ucraini, oltre un terzo dei quali bambini (fonte UNHCR) che sono stati ospitati in case private, il resto in centri di accoglienza e nelle strutture ricettive messe a disposizione dagli operatori turistici. La Moldova, due milioni e mezzo di abitanti e uno dei PIL più bassi d’Europa, è quindi il Paese con il tasso di accoglienza più alto in rapporto al numero di cittadini (fonte: UNHCR)e circa un terzo dei rifugiati ha deciso di rimanere, andando ad aumentare la popolazione locale del 4%. Testimone d’eccezione l’attore Orlando Bloom, Ambasciatore UNICEF, che nei giorni scorsi ha incontrato i bambini e famiglie ospitati al Centro MoldExpo nella capitale Chişinău, uno dei 102 centri attualmente attivi nel Paese per l’accoglienza dei profughi.
“Dopo la pandemia, tutto il settore turistico era impegnato nei piani di rilancio della Moldova nei mercati di riferimento, tra i quali l’Italia. Quando è scoppiata la guerra, tuttavia, la priorità di colpo è diventata un’altra: aiutare i nostri fratelli ucraini che arrivano nel nostro paese, spesso solo con gli abiti che indossano e poco denaro.” ha dichiarato Natalia Ţurcanu, direttrice di ANTRIM “I cittadini moldavi e gli operatori turistici, in particolare, si sono distinti per la grande generosità nell’accogliere i rifugiati, mettendo a disposizione tutto quello che potevano. Hanno dimostrato con i fatti che la Moldova è un piccolo Paese con un grande cuore. Se l’appeal turistico di una destinazione è dato dalla comunità locale tanto quanto dalle risorse turistiche, l’indice di attrattività della Moldova non è mai stato così elevato. Ora è il momento di riprendere l’attività di promozione turistica. Abbiamo un webinar in programma il prossimo 13 aprile per riprendere i contatti con gli operatori turistici italiani. Agenti di viaggio e tour operator prima della pandemia erano pronti a lanciare tour culturali e short break in Moldova. Ora contiamo su di loro e sulla stampa italiana per far conoscere il nostro Paese e la sua meravigliosa popolazione.”
Pensioni, bed & breakfast e agriturismi, alberghi di tutte le categorie, dai piccoli boutique hotel alle grandi strutture di catene internazionali, hanno offerto alloggio e ospitalità agli ucraini in fuga. Aziende vitivinicole e wine resort noti a livello internazionale, come Asconi, Castel Mimi, Château Vartely, hanno offerto cibo, bevande calde e alloggi, la storica cantina Purcari ha addirittura installato un punto ristoro al valico di Palanca, nel sud della Moldova, dove i rifugiati vengono accolti e rifocillati appena varcato il confine. Le cantine hanno anche donato bottiglie dei loro vini più prestigiosi che sono state messe all’asta durante l’evento di fundraising organizzato dal gruppo tedesco Travel Ventura in collaborazione con ITB Berlino lo scorso 11 marzo. Perfino diversi musei a Chişinău offrono ai rifugiati la possibilità di visite gratuite, come il Museo nazionale di etnografia e storia naturale, il Museo Nazionale di Storia, Il Museo Nazionale d’Arte.
L’articolo Il cuore grande della Moldova proviene da Isabella Radaelli.